Cassese stronca Conte e Arcuri: per l’app Immuni serve una legge (non basta un’ordinanza)

Mercoledì 22 Aprile 2020 00:00
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Sabino Cassese - Festival Economia 2014.JPGFerve il dibattito sull’app Immuni decisa dal governo con il commissario Arcuri. Il parere del costituzionalista Cassese, i dubbi della vittima e la posizione delle opposizioni

“Serve una legge per decisioni del genere”. E ‘quello che ha detto il costituzionalista e giudice emerito della Corte costituzionale, Sabino Cassese, già ministro della Funzione pubblica, sull’ordinanza del commissario all’emergenza Domenico Arcuri sull’app Immuni anti Covid-19 concessa dalla società Bending Spoons ( qui l ‘approfondimento di Start Magazine sui soci anche asiatici della società ).

Cassese – dopo aver già messo a punto le soluzioni normative sull’emergenza sanitaria – si è espresso questa mattina nel corso della trasmissione Omnibus su La7: “Per una decisione così rilevante per la meraviglia che non c’è stata una legge o un atto di un’amministrazione amministrativa . Non basta un’ordinanza “.


ECCO L’ORDINANZA DI ARCURI SULL’APP IMMINU

16 della Costituzione: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare gratuitamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo che la legge stabilita in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. restrizione può essere descritto da ragioni politiche “.

Peraltro sull’ordinanza – con la scelta dell’immunità – non è stata sentita l’autorità garante per la protezione dei dati personali, come sottolineato nei giorni scorsi il Garante Antonello Soro .

Dubbi anche da parte degli esperti e dalla stessa aggiunta di governo oltre alle opposizioni. Ecco tutti i dettagli.

IL COMMENTO DELL’ESPERTO

“Dell’app italiana non sappiamo ancora nulla di ufficiale, mentre una maggiore trasparenza da parte del governo sarebbe auspicabile, perché un sistema per il contatto tracciare per incidere, utilizzare, sulla privacy di tutti noi”. Lo dice Francesco Paolo Micozzi, avvocato e docente di informatica giuridica all’Università degli Studi di Perugia a proposito dell’immunità. ” Con l’app – osserva Micozzi – è come chiedere allo smartphone di ricordare chi hai incontrato nelle due ultime settimane, e non affidarsi solo alla memoria. Ma il primo principio da rispettare è la minimizzazione dei dati, ovvero non fornito più informazioni di quelle strettamente necessarie per un certo scopo. Dunque perché l’app per il tracciamento è necessario anche informazioni come età, sesso,malattie pregresse e altro “. E avverte: ” Se fuoriuscissero dall’ambito per cui sono stati raccolti, usati da utilizzare per le più svariate finalità, anche non perfettamente qualificati, ad esempio, estorsioni ”.

Chi é Sabino Cassese?

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