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di Valeria Ballarati

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Paese che vai ...

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Il gran giorno è arrivato: il progressivo calo in Italia della pandemia di covid-19 ha portato a confermare le previsioni del DPCM del 18 maggio scorso. Dal 3 giugno cade quindi il divieto di spostamento interno tra tutte le Regioni italiane e verso altri stati dell’Unione Europea: ci sarà libertà di circolazione in area Schengen tranne che in alcuni Paesi che hanno contingentato gli ingressi in base al livello epidemiologico. L’area Schengen resta comunque inibita a gran parte dei voli internazionali da altri continenti almeno fino al 15 giugno. Ecco nel dettaglio cosa accade.

Per quanto riguarda le regioni italiane, dopo accese discussioni sull’eventualità di far ripartire prima alcune regioni di altre, ha prevalso la linea di aprire tutti gli spostamenti tra Regioni: non ci saranno divieti, né bisogno di autocertificazioni. Restano le regole di distanziamento sociale e di divieto di assembramento mentre alcune Regioni, più critiche verso questa decisione, hanno messo qualche paletto ulteriore, ma niente di insormontabile: tutto verte sulla necessità di monitorare gli arrivi.


– La Sardegna, che nei giorni scorsi aveva insistito più di tutti per un test di negatività da esibire all’ingresso, alla fine ha comunicato che per entrare in regione basterà avere una prenotazione in una struttura ricettiva. E’ possibile che nei prossimi giorni possa essere istituzionalizzata una piattaforma di tracciamento degli ospiti.
– In Sicilia dal 5 giugno si chiede di scaricare l’app di Contact tracing “Sicilia Sicura”, ma sarà facoltativa
– In Puglia il governatore ha chiesto a chi arriva in Regione di segnalare la propria presenza e di tenere traccia dei contatti avuti
Per il resto ci saranno maggiori controlli negli snodi cruciali come stazioni e mezzi di trasporto ma si potrà ricominciare a viaggiare nel rispetto delle regole approvate.

Per quanto riguarda l’estero la situazione è più complessa: dal 3 giugno si può viaggiare in area Schengen ma in alcuni casi mancano i voli, in altri ci sono precauzioni ulteriori che riguardano la provenienza dai luoghi con più contagi tra cui è, per forza di cose, compresa l’Italia. Questo concetto è stato ripreso dalla stampa di casa nostra come un divieto agli italiani, ma al massimo si tratta di un rinvio di 15 o di 30 giorni per un paese che, fra l’altro, raramente va in vacanza a giugno. Nel dettaglio:

Grecia: il paese ellenico è stato quello più al centro delle polemiche per aver fatto il piano più chiaro di tutti, vale a dire con una divisione degli ingressi in tre fasi.
– Dal 15 giugno: 29 paesi con basso tasso epidemiologico
– Dal 1° luglio: paesi con medio rischio epidemiologico (qui dovrebbe rientrare l’Italia e in base a questa data sono stati programmati i primi voli e i pacchetti viaggio)
– Dal 15 luglio: tutti gli altri Paesi
In Italia la notizia è diventata che la Grecia non vuole gli italiani, motivo per cui l’ambasciata ha dovuto fare una precisazione: dal 3 al 14 giugno non vogliono proprio nessuno. Dal 15 giugno si entra da 29 paesi senza obblighi mentre chi arriva da aree a rischio dovrà fare test e quarantena di 7 o 14 giorni. Poiché tra le aree a rischio indicate ci sono Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna la notizia sui media italiani è diventata che la Grecia non vuole chi arriva da queste 4 regioni ma ribadiamo, molto rumore per nulla: la maggior parte dei voli per la Grecia riprendono il primo luglio quando si potrà viaggiare liberamente e ci sono paesi molto più severi verso l’Italia.

Portogallo: ingressi dal 3 giugno da area Schengen, ma restano sospesi fino al 15 giugno i voli diretti con Italia e Spagna. Tap ha annunciato che ripristinerà i voli diretti con l’Italia dal primo luglio.

Olanda: ingressi dal 3 giugno senza condizioni

Lussemburgo: ingressi dal 3 giugno senza condizioni

Svezia: ingressi dal 3 giugno senza condizioni

Serbia: frontiere aperte senza condizioni

Albania: frontiere aperte senza condizioni

Francia: le frontiere sono sempre state aperte, dal 3 giugno per chi va in vacanza è richiesta una autocertificazione con dichiarazione di assenza di sintomi da covid-19

Spagna: fino al 1° luglio quarantena obbligatoria di 14 giorni

Germania: non si può entrare dal 3 giugno se non per motivi di lavoro. Apertura frontiere a tutti dal 15 giugno.

Lettonia: apertura dal 15 giugno

Turchia: apertura dal 15 giugno

Austria: non si può entrare dal 3 giugno se non per motivi di lavoro. Le autorità stanno valutando di riaprire i confini con l’Italia da metà giugno se la situazione epidemiologica lo consentirà, oppure di limitare gli spostamenti a chi proviene da regioni italiane con dati positivi

Slovenia: le frontiere restano chiuse per tutti tranne che dalla Croazia. Non è stata comunicata una data di riapertura.

Croazia: si può entrare dal 3 giugno esibendo la prenotazione alberghiera ma non si potrà passare dalla Slovenia

Svizzera: non è in area Schengen e manterrà confini chiusi se non per i transfrontalieri e altri ingressi per lavoro. Si valuta un’apertura dal 6 luglio.

UK: apre dall’8 giugno ma chiede quarantena di 14 giorni

Irlanda: apre dall’8 giugno ma chiede quarantena di 14 giorni

Belgio: apre dall’8 giugno ma chiede quarantena di 14 giorni

Malta: apre dall’8 giugno ma chiede quarantena di 14 giorni

Ungheria: ingresso vietato, manca data riapertura

Polonia: divieto di ingresso ai cittadini stranieri fino al 12 giugno

Norvegia: divieto di ingresso fino al 20 agosto

Lettonia: riapertura dal 10 giugno

Lituania: ingresso consentito a chi ha meno di 25 casi ogni 100mila abitanti. L’italia per ora è esclusa ma potrebbe rientrare da metà giugno

Islanda: fino al 15 giugno obbligo di quarantena di 14 giorni

Fonte: Qualitytravel.it

 


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