Mediante la forza e il delitto

Mercoledì 27 Gennaio 2021 00:00
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"Ecco dunque questi famosi secoli d'oro e d'argento. Gli uomini vivevano allora dispersi per i campi e le selve come bestie selvagge e possedevano solo ciò che potevano conservare mediante la forza e il delitto. E' occorso molto tempo per condurli a poco a poco da questa vita barbara e selvaggia, verso costumi civili e una ben regolata società e alla presente umanità dei costumi."

J. Bodin - Methodus ad facilem historiarum cognitionem, in Oeuvres philosophiques de J Bodin, par P.Mesnard, Paris, 1951, pp. 227-228

Mi é capitata sott'occhio questa frase. Vorrei condividere un pensiero.

Premessa - Siamo in un periodo preciso, a cavallo tra il 1500 e il 1700, in un posto preciso - al centro dell'Europa - e come dice la Prof. "le filosofie e le scienze sono legate ai tempi e ai luoghi, e solo allora sono legittime." Vediamo perché. 

Dopo il passaggio dal sapere antico alla nuova conoscenza definita moderna (e democratica), fatta di persone che lavorano insieme, con le mani e l'intelletto per un fine universale, i "moderni" si sentono superiori agli "antichi". In 100 anni c’erano state molte nuove scoperte: la bussola, la stampa, gli orologi di precisione, la polvere da sparo (lasciamole per un attimo da parte); anche per via dei viaggi in mare molte cose nuove s'erano viste, e gli uomini avevano pensato di toccare con mano la limitatezza delle dottrine degli antichi. Pensavano che gli antichi non avessero saputo superare le credenze (il mondo era secondo loro inabitabile al di là dell'equatore) per affrontare quegli stessi viaggi che avrebbero potuto fargli conoscere le meraviglie che invece loro avevano scoperto. Pensano in sintesi che non abbiano sperimentato abbastanza. 

Anche Bodin, cosa rimprovera agli antichi? In sostanza una certa stanzialità e vita allo stato naturale.

Ma poiché il sapere aumenta sempre e nelle sue tappe non è mai completo, si corregge man mano e fa parte di un’unica tradizione scientifica, eccoci a oggi. Il mondo oggi é inquinato dai troppi viaggi e dai troppi trasporti di merci. Inoltre abbiamo finalmente capito che il vivere di prossimità e allo stato più vicino possibile alla Natura é quanto di meglio ci possa essere per noi uomini. Perché - diciamolo - é ridicolo importare more messicane via aerea*, fargli attraversare l'oceano per metterle in vendita a gennaio, sullo scaffale di un supermercato di Roma. Le more, a Roma, le raccoglierai e le mangerai quand'é il loro tempo da noi, vale a dire solo d'estate, nei rovi dietro casa o in occasione di una passeggiata: saranno fresche, buone, ricche di nutrienti adatti (stagionalità) e dunque benefiche per te e per tutti (cioé della tua terra e perciò non inquinanti). Notiamo che non é solo il pianeta a rimetterci ma anche chi produce, sfruttato e mal pagato: siamo ancora nell'ambito del "mediante la forza e il delitto".

Forse gli antichi non avevano torto nel voler rimanere nel bacino del Mediterraneo.

Forse "i moderni" erano loro. 

V.

p.s. lungi da me una nuova Querelle des Anciens et des Modernes, é solo un pensiero.

* Nota = le more sono solo un esempio, vale lo stesso per ogni merce, astici canadesi a Genova come granchi giapponesi inviati a Dubai.