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di Valeria Ballarati

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Questa sera sono stanca ma due chiacchiere le faccio proprio volentieri. Innanzitutto la notizia: ieri, il mio primo esame d’università é andato bene. Filosofia della Scienza 28.

Come avevo già detto in passato la materia era di per sé meravigliosa, c’era da studiare ma il lavoro era ampiamente ripagato dalla conoscenza ricevuta. 

In aggiunta ai testi d’esame ho acquistato tutti i titoli e gli autori suggeriti a lezione; li leggerò nel tempo, mi interessa approfondire. Comincerò da Jacques Le Goff, Tempo della Chiesa e tempo del Mercante, una raccolta di saggi sul lavoro e la cultura nel Medioevo, suggerito dalla Professoressa.

Prima di frequentare l’università amavo molto leggere, negli anni ho letto tanto, ma negli ultimi tempi cominciavo libri e li abbandonavo dopo poco senza soddisfazione ...

Giravo da un libro all’altro indotta talvolta all’acquisto attraverso articoli della critica, o gruppi di lettura, rivelatisi in seguito nella loro vera natura, e cioè gruppi di consigli per gli acquisti più che consigli di buone letture (non ne seguo più nessuno). Continuavo ad acquistarne alla ricerca di letture interessanti ma si rivelavano puntualmente insoddisfacenti se non seriali - per stile, contenuti o temi – e li abbandonavo per noia. A un certo punto ho persino pensato d’essere diventata un cattivo lettore. 

La situazione é cambiata all’università.

Nel seguire i corsi ho cominciato a prender nota dei consigli dei testi in ausilio, facoltativi, citati in modo estemporaneo dai Professori a lezione e ... sorpresa! Una volta acquistati (e aperti) non vorrei più lasciarli. O meglio: sono costretta a lasciarli per via dello studio, ma li accantono controvoglia e non vedo l’ora di riprenderli. Non mi basta il tempo. Cominciando e leggendo i primi paragrafi la mia mente fa la ola, tipo stadio S. Paolo di Napoli.

Così è stato per Utopia di Tommaso Moro, Dal mondo del pressappoco all’universo di precisione di Alexandre Koyré, I Filosofi e le macchine di Paolo Rossi, L’innovazione tra utopia e storia, di Jasanoff, Benessia e Funtowicz. Per l’esame di pedagogia, la mia libraia Maddalena, è riuscita a ritrovare un’antica edizione (del 1911, ruvido, ingiallito e legato a filo) del più famoso testo degli allievi di Vittorino da Feltre, stampato per i maestri d'una Colonia d'orfani della provincia di Belluno, in segno di gratitudine dal loro fondatore, tale Monsignor Bortolon. Lo tengo come una reliquia ...

Insomma, non ero diventata un cattivo lettore. Diciamo che quanto circola come “buona lettura” nei gruppi di lettura non è per me bello e buono, a differenza di questi altri autori che grazie alla cultura e alla saggezza dei Professori universitari ho potuto incontrare. 

Negli ultimi giorni ho poi ripensato molto al Dottor Bach. Mi manca non pensarci spesso come prima. Stavo preparando l’incontro online - Il labirinto delle paure - che é stato bellissimo! Il Prof. Spaggiari e gli altri relatori hanno dato nozioni interessantissime delle DBN, del resto destano sempre maggior interesse. A giorni pubblicherò il testo del mio intervento, per chi lo avesse perso e volesse leggerlo.

Mi rendo conto di tralasciare cose importanti.

Dovrei quantomeno ricominciare a dedicarmi alla caratterizzazione dei personaggi della Fiction, alla stesura del Soggetto relativo, peraltro in buona parte disponibile a partire dai materiali utilizzati nel Romanzo. Dovrei forse essere più fatalista nella pubblicazione online del libro in inglese. Non lo sto facendo per una ragione: non sono contentissima della mia traduzione. Vorrei che ricevesse una specie di revisione, un'occhiata madrelingua (magari!) per renderlo al suo meglio. E così resto indecisa tra il pubblicarlo raw (grezzo) o attendere il kairos che porti la soluzione più adatta. E intanto il tempo passa! 

Dovrei anche provvedere a ristamparlo in italiano, le copie dell'editore stanno finendo.

Vabbé, con calma si farà tutto. Chissà che proprio parlandone qualcosa non si smuova.

A presto, 

V.

Senza un pizzico di fatalismo la vita di un rivoluzionario

non sarebbe neppure possibile.

(Lev Trotsky)

 


non é Natale

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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer

Il Romanzo è alla 3° edizione. 


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MUSTARD

Quando sei malinconico

e non sai perché