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di Valeria Ballarati

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Vaccini si, Vaccini no

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In questi giorni assistiamo alla messa in evidenza del costante calo della pratica vaccinale nella popolazione italiana. Sempre più persone hanno scelto di non vaccinare i propri figli convinti che le vaccinazioni non siano la panacea di cui si narra, e così negli anni alcune regioni del Nord hanno abolito l'obbligo. La scelta é stata lasciata alla famiglia anche a seguito dei numerosi e documentati casi di pesanti effetti collaterali, causa di disabilità in bambini sani prima della  vaccinazione. Ma i medici pro-vaccino non sono d'accordo e hanno la singolare tendenza a colpevolizzare chi la vede diversamente e chi preferisce la libertà di cura. 

Sui forum di discussione si parla degli anti-vaccino come persone egoiste che antepongono la loro insulsa visione al benessere dei propri figli e delle restanti persone, ed approfittatori, in quanto beneficerebbero dell'immunità di gregge gratuitamente elargita da chi il vaccino l'ha fatto. Insomma, un ingiusto regalo a chi mette a rischio la salute altrui, lasciando ben intendere che trattasi di parassiti poco inclini al loro dovere. Qualcuno azzarda addirittura che "il vaccino é un diritto del bambino, non una scelta della famiglia", sostenendo altresì che le epidemie non si sono più sviluppate proprio grazie alla vaccinazione di massa, e che diminuendo la soglia dei non vaccinati presto le epidemie torneranno a presentarsi.

Ciò genera un grande allarmismo in alcuni che a loro volta cominciano ad incolpare gli altri, generando così conflitti nella popolazione.

Mettiamo subito in chiaro che le epidemie non ci sono più da quando abbiamo cominciato ad occuparci dell'igiene personale: é risaputo che fosse questa la vera causa di insorgenza nel passato, la nessuna cura dell'igiene, ma a quanto pare c'é sempre bisogno di ripeterlo. E dovremmo anche finirla di spaventare le persone: far leva sulla paura è un altro dei giochi sporchi. Ricorderete ad esempio il caso dell'aviaria. Allerta, notizie, immagini scioccanti su tutti i tg e i mezzi di stampa e poi? Vendute le milioni di dosi di vaccino al ministero si é come ... dissolta. Sparita. Non se n'é più sentito parlare.

A monte di tutta questa storia "vaccini si o vaccini no" credo debba esistere un discorso molto più importante, a cui personalmente tengo, e ora proverò a spiegarne le ragioni  partendo da un paio di premesse sui FIGLI e sulla CURA.

Premessa n° 1. I miei figli mi stanno a cuore tanto quanto i figli di ogni altro genitore. Tutti i figli sono figli della nostra Comunità, appena dopo l'esser figli di chi li ha messi al mondo, e tutta la comunità dovrebbe pertanto ritenersi responsabile ed occuparsi del benessere di ognuno di questi bambini, i figli di di tutti noi.

Premessa n° 2. Una cura é una pratica benefica per il fisico; serve a PREVENIRE, RISOLVERE o FAR STARE MEGLIO in presenza di un problema di salute. 

Quindi la cura che fa bene a un individuo ma arreca un danno o la morte in un altro, ecco, io non la chiamerei cura.

Non sono disposta a giocarmi a dadi la vita di mio figlio né la vita di anche uno solo dei figli di un altro genitore. Se c'é anche un solo reale rischio che qualcuno si faccia male per via di questa pratica, bé mi scuserete, ma questa pratica non deve essere usata e non capisco nemmeno la necessità di far assumere un rischio al genitore quando nessun medico se la sente di dichiararne l'effettiva innocuità.

Una profilassi o una cura degne di questo nome devono essere a disposizione di chiunque, senza controindicazioni o effetti collaterali importanti, e men che meno subordinate a dati statistici; perché in quelle statistiche ci siamo ancora noi e i nostri figli, e anche se 1 solo é il daneggiato su 5 milioni non mi va bene ugualmente. Se non é per tutti c'é qualcosa che non va in questa pratica: non possiamo sapere a chi andrà bene e a chi no.

Non é il vaccino il diritto: lo é LA SALUTE. Un diritto inalienabile.

A questo punto mi chiedo chi sono i veri egoisti ?

Chi desidera una cura disponibile per tutti? Certo che no. Chi si preoccupa che nessuno si faccia male? Assolutamente no. E allora sono gli altri, coloro che accettano quell'ipotetico baratto basato sulla statistica, e cioé quel minimo rischio che salva loro stessi a discapito di qualcuno, e indifferenti al sacrificio altrui non si rendono nemmeno conto che quel rischio potrebbe un giorno riguardarli direttamente. Questa battaglia per la libertà di cura é anche per loro.

Gli esseri umani valgono tutti allo stesso modo. La vita degli altri umani vale quanto la mia, e se c'è anche uno solo di noi che rischia di essere danneggiato e se c'é anche un minimo rischio che un altro si faccia del male, bè, significa che questa pratica non cura bene.

Questo é un invito all'unità, si chiama ALTRUISMO ed é l'esatto contrario dell'egoismo.

v.b.


 


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