Spesa a pizzo zero

Lunedì 16 Maggio 2011 00:00
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È da poco nelle librerie "Spesa a pizzo zero", il libro scritto da Francesca Forno, ricercatrice di sociologia presso l'Università degli Studi di Bergamo, edito da Altraeconomia. È uno studio sociologico sui soggetti che si contrappongono alla mafia attraverso lo sviluppo economico. Protagonisti principali, ma non gli unici, su cui l'autrice si sofferma sono Libera e Addio Pizzo. Queste realtà si inseriscono all'interno dei movimenti del consumo critico. Francesca Forno, attraverso questo lavoro, ci dà la possibilità di conoscere un'economia basata su un mercato alternativo. Mercato non fondato esclusivamente sul profitto, ma dove domanda e offerta si incontrano perché si riconoscono in alcuni valori come la tutela dei diritti dei lavoratori, la sostenibilità ambientale e, in questo caso, il contrasto alle mafie.

 

«In fondo, come sostengono i teorici del "dopo sviluppo" e della "decrescita" - dichiara Francesca Forno - l'economia criminale più che una forma di devianza è l'espressione più eclatante di un'economia fondata sul consumismo e sullo spreco di risorse. Un tipo di economia che oggi sembra essere diventata dominante e al quale è necessario porre un freno».  «Addiopizzo, Libera Terra, i consorzi di produttori che stanno nascendo anche grazie alla crescente domanda di prodotti "buoni, puliti e giusti" da parte di cittadini che usano i loro "potere della busta della spesa" come leva per il cambiamento   - osserva la ricercatrice - sono delle importanti forme di innovazione sociale che meriterebbero maggiore attenzione e considerazione. Questa ricerca ha l'ambizione di andare proprio in questa direzione». 

Un ottimo libro che fa vedere il  microcosmo in cui viviamo, da un'angolatura diversa.  In allegato c'è il Filmdoc "Storie di resistenza quotidiana" di Paolo Maselli, filmmaker romano, e Daniela Gambino, scrittrice palermitana, girato a Palermo e nell'alto Belice corleonese. Racconta alcune storie di chi è impegnato nella liberazione della Sicilia dalla mafia. Storie di resistenza quotidiana perché -  come conferma la stessa Daniela Gambino: «La resistenza è fatta di piccole cose (lo dice anche don Ciotti nel filmdoc: "bisogna cominciare dalle piccole cose") condivisione e confronto. E' un atteggiamento mentale, fatto da gesti quotidiani. è l'opportunità di dire no, senza per questo rimanere soli». Il video vuole trasmettere «un messaggio positivo, un esempio riproducibile, raccontare le gesta quotidiane, l'epopea del fare, ognuno, la propria parte e del vivere più serenamente». Il filmdoc è la rappresentazione concreta che davvero la "Storia siamo noi", come dice il cantautore Francesco De Gregori.

Tra gli altri, nel video ci sono le testimonianze di Lirio Abbate, Salvo Gibiino, Pino Maniaci, Francesco Galante, Giulio Cavalli, Enrico Colajanni e Vincenzo Agostino. Interessante la definizione di mafia di Daniela Gambino: «Un codice sociale, l'apoteosi dello spreco e della corruzione, è un riflettersi di valori in uno specchio deformante, è scambiare i diritti con favori, è una costante di fatica, di paura, di intimidazione, è un continuo farci i conti, è sapere che oltre non puoi andare, che lo sviluppo è frenato, controllato». Dove la mafia è nata, dove la mafia si è sviluppata si è sempre contrapposta l'azione di chi ha lottato per avere una Sicilia senza mafia. 

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Il libro sarà presentato a Bisacquino (PA), il 22 maggio alle ore 17:30, al Teatro comunale, e saranno presenti gli autori. L'evento è organizzato dall'Asvit e da Corleone Dialogos, con il Patrocinio del Comune di Bisacquino. 

Maggiori info: www.corleonedialogos.it

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