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di Valeria Ballarati

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Cultura

La hit parade dell'amore

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Il dottor Veronesi sostiene che l’amore più puro è quello omosessuale, perché non è finalizzato alla procreazione. Lo sostiene in risposta a quel sindaco che aveva definito l’omosessualità un’aberrazione genetica.

Veronesi mostra di aver letto il Simposio di Platone (il sindaco si è fermato a Playboy). Ma forse l’illustre oncologo ha dimenticato il finale, altrimenti si ricorderebbe che l’amore non prevede classifiche di genere. All’origine, narra Platone, esistevano maschi, femmine e androgini dotati di entrambi gli organi sessuali.

Ma quando gli uomini vollero scalare il cielo, gli dei li punirono spaccandoli in due. Da allora ciascuno cerca la sua metà perduta: i maschi dimezzati sono diventati gay, le femmine lesbiche e gli androgini etero. Nessuno è più puro o aberrante dell’altro. E tutti possono procreare, anche se l’unione fra le due metà dello stesso sesso partorisce solo idee e non corpi.

La differenza, spiega Platone, non la fanno dunque i sessi, ma la qualità dei sentimenti: la «scala dell’amore», che va dalla bellezza fisica a quella divina. L’amore è l’energia dell’universo con cui l’uomo riesce a entrare in sintonia soltanto quando ama. L’oggetto dell’amore non è poi così importante. Può essere un maschio, una femmina, un figlio, un animale, una pianta, una montagna, un sogno, un progetto, un ideale. Quel che conta è la pulsione spirituale che l’amante esprime nell’amare.

Chiedo umilmente scusa al professor Platone se duemilaquattrocento anni dopo non abbiamo ancora imparato la lezione.

Massimo Gramellini

Platone, attraverso il sito degli studenti del Liceo Classico Beccaria di Milano 

 

I no che aiutano a crescere

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Nella vita di coppia dire troppo spesso SI può essere un problema?


Oggi sembra strano anche solo pensarci, le liti e le discussioni in una normale vita di coppia sono all'ordine del giorno, le incomprensioni ed i musi lunghi spesso la fanno da padrone, eppure può capitare anche che essere troppo accomodanti possa creare dei problemi.

Asha Phillips infatti nel suo libro scrive:

"Molto spesso si desidera far piacere al partner, offrirgli qualcosa di unico e di speciale. Ci si dimostra solidali con lui, lo si appoggia, si approvano le sue inziative. Usiamo espressioni come "la mia metà", parliamo di essere "un corpo e un'anima sola", ammiriamo e invidiamo quelli che non si separano mai, che hanno un'unionte intima e profonda.

Questa immagine della coppia ideale, però, sottovaluta l'importanza del "NO", della differenza. Nella coppia, come con i figli che crescono, un accordo profondo, un'intima uniore danno piacere e promuovono la crescita, perchè rappresentano una base sicura... Non bisogna però sottovalutare che anche qui c'è bisogno di uno spazio, di una distanza tra i due individui perchè possano svilupparsi e crescere davvero.

Dicendo sempre sì al vostro compagno/a, anche se l'accordo vi sembra reale, finirete per avere entrambi, la sensazione che fra voi non ci sia differenza. Può essere un'idea confortante, ma genera staticità: nella vostra vita ci sarà poco movimento. Se in uno dei due avviene poi un cambiamento, può essere vissuto come un terribile tradimento. Come la rottura di un tacito patto.

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Scrittori che fanno rete

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Gli editori, ne abbiamo parlato spesso in queste pagine, non sono più gli unici a fare i libri. Il self-publishing, nel modo in cui si sta configurando, è sicuramente uno dei cambi di paradigma più importanti per l'editoria.

Sull'onda dei casi di successo, da J.A. Konrath ad Amanda Hocking (di cui ha scritto anche ieri il New York Times), molti autori -esordienti e non- stanno seguendo l'esempio.
Dal punto di vista dello scrittore, che sia un autore indie o che sia già affermato, la possibilità di pubblicare in modo autonomo è diventata un'opzione reale su cui ragionare. La questione centrale non è solo economica (correndo da soli si guadagna di più, se il libro vende) ma riguarda anche il controllo dell'opera. E questo è uno degli snodi più interessanti di questo cambiamento di mentalità.

Intuitivamente siamo portati a credere che un libro autopubblicato sia di qualità inferiore rispetto a un testo che ha seguito tutti i passaggi del processo editoriale. Tuttavia questa è una forma di pregiudizio che ereditiamo dalle nostre abitudini, o dal ricordo dello scrittore senza editore dei tempi passati. Quello che sta succedendo, per ora solo nei casi più illuminati, è invece abbastanza diverso: gli scrittori stanno recuperando «in proprio» la logica di lavoro tipica della produzione di un libro all'interno della casa editrice.

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Il Bello e il Brutto

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Martedì sera abbiamo visto “L’albero della Vita” il nuovo film di Terrence Malick, vincitore della Palma d’Oro alla 64° Edizione del Film Festival di Cannes.

Naturalmente il film era molto bello, poi può piacere o non piacere, arrivare o non arrivare, essere comprensibile o meno ma non si può negare che fosse fatto bene.

Non tradizionalmente narrativo ma ricco d’inventiva e originale,  lasciava moltissimo spazio all’immaginazione e all’interpretazione, cosa già di per sé non del tutto facile, ammettiamolo.
Le immagini poetiche della natura e dell’universo si alternavano a sottolineare le forti emozioni e i sentimenti descritti dal regista all’interno di una normale famiglia americana degli anni 50: la grazia, la serenità, il rancore, l’odio.

Anche in quel di  Anzio è avvenuta la oramai famosa inversione di rulli di cui tutti parlano ma tant’è, noi abbiamo interpretato la cosa come una scelta del regista, il voler anticipare la fine per poi descrivere la storia. Non ci sarebbe  nulla di strano! Anche in quella che ambisce ad essere una sceneggiatura da film da me scritta, che tengo nel solito cassetto, ho anch’io iniziato dalla scena finale per poi proseguire col racconto di come eravamo arrivati fin li.  Comunque,  non era questo il punto.

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Mauro Corona, ode all'acqua pubblica

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Per l'acqua

 

Fermi! Giù le mani dal mio passo argentato.

Non sono mica vostra! Non sono affatto vostra!

Non voglio essere di qualcuno.

Sono di tutti, ricchi e poveri, belli e brutti, sani e malati.

Sono torrenti, fiumi, ruscelli, sorgenti, rigagnoli.

Sono gocce, pioggia, neve, grandine. Nuvole.

Nessuno mi può comprare, dirmi roba sua.

Non sono un oggetto che si può rubare.

Sono l'acqua, l'acqua non ha padroni, non li vuole...

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Giornata Mondiale dell'Ambiente

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Caro pianeta ti scrivo...
Una lettera per l'ambiente

 

Cara Terra,
presso Sistema Solare
Via Lattea

Questo potrebbe scherzosamente essere l'indirizzo di una lettera indirizzata al nostro pianeta in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, in programma il 5 giugno. L'occasione per scriverla è l’iniziativa «Lettera sostenibile» di LifeGate, in collaborazione con il Festival delle Lettere. L’invito è scrivere una lettera al pianeta, alla natura e a tutte le persone che possono contribuire a cambiare il futuro, dando la propria interpretazione del concetto di sostenibilità, non solo intesa come attenzione verso l’ambiente, ma come valore da vivere ed esprimere in prima persona.

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Canale Mussolini

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Ho ritrovato nel libro di Pennacchi molte debolezze umane trattate con grande gentilezza e comprensione. Gli scrittori, tra le altre cose, fanno questo di bello: rendono la vita più comprensibile, più lieve.

Attorno all’episodio della bonifica delle Paludi Pontine per mezzo dell’ONC - l’Opera Nazionale Combattenti -  il libro parla della vita e delle traversie della Famiglia Peruzzi che, ripagata così dall’allora Governo Fascista per i familiari caduti nella prima guerra mondiale, ottiene un appezzamento di terreno e si trasferisce in treno al sud per coltivarlo.

E’ il racconto di un pezzo della nostra storia, della storia del nostro Paese e Pennacchi lo trasmette come un vecchio zio racconterebbe ai nipoti ciò che lui stesso ha udito dal nonno.  Credo di aver capito che soltanto chi ha vissuto e ha visto come si sono svolti i fatti in quel periodo potrebbe parlarne come fa lui e difatti, pur definendolo nel finale un’opera dell’ingegno, sottolinea come almeno uno degli episodi narrati sia accaduto davvero ad almeno una delle famiglie dei coloni giunti dall’alt’Italia.

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24° Salone del Libro di Torino

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Il Salone Internazionale del Libro torna con la sua ventiquattresima edizione da giovedì 12 a lunedì 16 maggio 2011 al Lingotto Fiere. Nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il Salone offre un layout completamente nuovo.

Il Salone 2011 occupa con i propri spazi espositivi tre padiglioni espositivi di Lingotto Fiere: l'1, 2 e il 3. Il Padiglione 5 quest'anno è riservato all'area professionale con l'International Book Forum.

New entry del 2011 è l'Oval, il palazzo di 20.000 metri quadri a campata unica nato per ospitare le gare di pattinaggio ai Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, dal luglio 2009 parte del polo espositivo. L'Oval ospita il Bookstock Village, l'area per i giovani lettori sostenuta dalla Compagnia di San Paolo; la mostra 1861-2011. L'Italia dei Libri; il Padiglione Italia con gli stand delle Regioni italiane per la prima volta riunite in un'unica area; gli stand delle Istituzioni nazionali; l'area Lingua Madre; lo spazio Libro e Cioccolato, Tentazione e Meditazione; lo spazio dedicato dalla Russia paese ospite ai piccoli lettori e una nuova Sala convegni.

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Abbiamo due mamme

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Papà,  il mio compagno di classe ha una sorella e ben due mamme! E il papà, un avvocato milanese,  commenta:  “Mia figlia, 5 anni,  me l’ha detto con malcelata invidia. I bambini sono più pronti di noi adulti a un mondo nuovo”. La riflessione è  pubblicata oggi sul Corriere di Milano nel servizio “C’era una volta la famiglia arcobaleno” dove si parla di una neonata casa editrice, Lo Stampatello, che pubblica libri di fiabe per figli di famiglie atipiche, che saranno presentati al Salone del Libro di Torino. 

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Fa la cosa giusta 2011

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Fa' la cosa giusta! è la più importante fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.
L'ottava edizione si svolgerà a Milano dal 25 al 27 marzo presso i padiglioni 2 e 4 di fieramilanocity.

Quest'anno la nostra scommessa è riassunta nello slogan "Libera la tua voglia di cambiare". Crediamo, infatti, che sia possibile attraverso un cambiamento profondo, costruire un mondo rispettoso dell'ambiente e dei diritti umani.
Tuttavia per crearlo è necessario cambiare i consumi, le modalità di produzione e le politiche pubbliche in pratiche che mettano al centro i valori della solidarietà e della responsabilità.

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Fiammiferi

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MILANO - I fiammiferi oggi sono sempre meno utilizzati. E le scatolette in commercio hanno un design anonimo. Ma non sempre è stato così. Un tempo erano impreziosite da illustrazioni che le rendevano così originali, da aver creato una moda: quella della fillumenia, la collezione, appunto, delle scatole di fiammiferi. Scene di vita nobiliare, sostegno all'esercito in guerra, pubblicità di vari prodotti. Queste e altri temi, dalla fine dell'Ottocento e fino agli anni Ottanta, hanno ornato le scatole di fiammiferi. E accanto ai cerini e ai minerva esistevano anche i candelotti, i controvento, i fiammiferi a strappo.

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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer

Il Romanzo è alla 3° edizione. 


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoni 10 Crudelia


HOLLY

Per sentirsi meglio in caso di

Odio, Sospetto, Invidia, Gelosia

e altri sentimenti forti