Elea Velia e Giovanni

Martedì 17 Maggio 2022 00:00
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Caro Giovanni,

siamo tornati ieri sera dai bellissimi 2 giorni di vacanza nel Cilento, la tua terra, portando con noi ricordi che resteranno per sempre. Il Cilento é davvero una terra meravigliosa: bellezze naturali e archeologiche, mare cristallino, dell'ottimo cibo, tanta cultura e persone gentili.

Per questo ti scrivo: per ringraziare.

La tua compagnia e le tue spiegazioni nella visita al sito archeologico sono quei ricordi che si fissano nella memoria e ogni tanto poi ci rivai perché fonte di felicità ricordarli. Sono le cose normali - come una semplice visita a un sito archeologico - che a volte racchiudono lo 'speciale' e questa volta lo dobbiamo a te.

Sono stati i tuoi modi e la passione che metti nel lavoro - senza dimenticare la fortunata coincidenza del cantiere, sul percorso alla Porta Rosa, 'grazie al quale io esisto' ** - a permetterci l'ingresso nel mondo della colonizzazione della città da parte dei Focei dell'Asia minore, popolo di grandi navigatori, fuggiti a causa delle mire espansionistiche dei persiani. Ci hai raccontato delle loro grandi e veloci navi a 50 remi, le pentekonteri, con le quali avevano prima raggiunto la Corsica e in seguito la costa del Cilento per fondare la loro nuova città Elea nel 540 a.C., a seguito di aspri conflitti in mare e disavventure commerciali con i cartaginesi e gli etruschi.

Abbiamo capito di più di questo popolo, imparato le loro abilità in fatto di commerci, l'esser maestri d'ascia (si direbbe oggi) nella costruzione di navi, e di come la loro vita famigliare quotidiana si svolgeva tra la pesca in mare e la raccolta di ortaggi, olive e frutta per il sostentamento. 

Sul percorso in salita alla Porta Rosa abbiamo incontrato piante officinali, di cui ti intendevi, e riconosciuto il cisto, l'acanto, l'erica, il pioppo con la sua lanugine - l'hai chiamata la neve d'estate. Soffici fiocchi contenevano i minuscoli semi, ed era grazie ai fiocchi che volavano via e si propagavano. Sapevi molto del pioppo - Aspen nei Fiori di Bach - di come si aggancia subito fortemente a terra tramite lunghe radici, per resistere saldamente, e dato che le sue foglie sono particolarmente mobili al minimo soffio di vento, per spiegarlo ci hai indicato il movimento tremulo con le mani. Da lontano la chioma somigliava a un gruppo di persone allegre e ciarliere, proprio come noi, il tuo gruppo. 

Ancora nel cammino ci hai fatto notare un'orchidea spontanea tra le miriadi di fiori dai colori vivi, brillanti d'energia nel verde acceso dei prati, e ti abbiamo ascoltato con interesse quando parlavi dell'infanzia di paese, dei personaggi che raccontavano la guerra, affezionandoci alla vicenda di zio Minicuccio. Ritornato dalla guerra non fu più in grado di reinserirsi nella società (a causa del trauma) e col suo asino partiva per le colline passando intere giornate in natura perché solo lì si sentiva al sicuro. 

E poi siamo arrivati alla Porta Rosa. La celebrità del parco, e nel mondo! Scoperta dall'archeologo Mario Napoli grazie a un'intuizione sul nome della zona - strettoia -  romanticamente dedicata alla moglie Rosa, é stato un regalo più unico che raro giacché archi a tutto sesto come questo non erano in uso nella civiltà greca, e infatti i Focei appresero la tecnica dagli Etruschi. L'arteria che taglia la collina attraversa una gola naturale; congiungeva i due quartieri tra il porto e l'acropoli, la famosa Via del Nume dalla quale il celebre Filosofo risalì il versante settentrionale. La via passa proprio a fianco all'antica fonte Hyele e Mario Napoli la ritenne sacra per via della recinzione della vasca. 

In questo luogo hai letteralmente introdotto le persone alla conoscenza della filosofia, alla realtà dell'Essere di Parmenide, a quella rivoluzione destinata a cambiare le sorti del pensiero filosofico in occidente: la scuola eleatica. Parmenide condotto sul carro spinto dalle cavalle e accompagnato dalle fanciulle viene portato alla presenza della Dea (Dike), in attesa del suo arrivo per prendergli la mano destra e svelargli la conoscenza: é necessario percorrere la via dell'aletheia (la verità) e rifuggire la doxa (l'opinione mutevole). Un passaggio metaforico dalle tenebre alla luce, la strada che divide la notte dal giorno. L'Essere é, e non può non essere ...

Sai Giovanni, ho pensato che se spieghi Parmenide alle scolaresche così come hai fatto con noi, probabilmente, negli anni a venire, avremo un ritorno di passione per la Filosofia nelle nuove generazioni. 

Una volta giunti alla sommità abbiamo immaginato, come ci avevi detto di fare, la pianura alluvionale nuovamente ricoperta dal mare, il promontorio tra i due golfi come uno sperone che si ergeva al centro, e gli edifici medievali dell'Acropoli circondati di blu. Un luogo di rara bellezza ... ecco perché rifugio privilegiato dell'aristocrazia romana! Bruto aveva qui una villa e Cicerone fu spesso ospite del suo amico Trebazio, nella sua villa sul mare. Da Velia poi, ogni anno partivano verso Roma alcune fanciulle, scelte per diventare sacerdotesse nel tempio di Cerere.

Infine ad Elea é ben documentato il culto di Asclepio, il Dio della medicina. E' stata recuperata anche una sua statua. Da soli abbiamo visitato il famoso l'Asklepeion (santuario di Asclepio) complesso monumentale destinato al culto del Dio ma che, con i suoi medici pratici in idroterapia fredda, accoglieva malati come un moderno ospedale. Elea come luogo di cura del corpo dalle testimonianze di Plutarco e Orazio, mentre Plinio parla di cure medicamentose tratte da erbe nate tra gli ulivi.

Per molti studiosi la Scuola Medica Eleate é l'immediato precedente della più famosa scuola medica Salernitana

La visita naturalmente non é finita qui, abbiamo visitato il teatro, l'acropoli, i resti degli edifici e il piccolo museo, la casa romana, la necropoli. I pannelli esplicativi sono ben fatti ma ci tenevo a ringraziarti, Giovanni: sei stato una guida eccezionale. 

Sarà un piacere ritornare, prima o poi, e chiedere ancora di te.

Ciao,

Valeria

** essendoci un cantiere sulla via di Porta Rosa é stato predisposto un passaggio alternativo con servizio guida (questa é frase di Giovanni)

https://www.beniculturali.it/luogo/parco-archeologico-di-elea-velia

https://www.uniposms.it/scuola-medica-salernitana/