Martedì 22 Gennaio 2013 00:00
Le forze della coalizione multinazionale ISAF non si limitano ad addestrare ed affiancare l’esercito e la polizia afghana, ma contribuiscono anche alla formazione di alcune figure chiave che si rivelano essenziali nell’economia dei villaggi rurali, come i veterinari. È quanto successo pochi giorni fa a Farah, dove il Provincial Reconstruction Team (PRT) americano ha condotto un corso a favore di otto veterinari afghani.
Gli otto veterinari del dipartimento locale per l’agricoltura hanno frequentato il corso con l’obiettivo di sviluppare le capacità locali e rendere la provincia di Farah più autonoma, secondo un concetto ribattezzato train the trainer (forma l’istruttore).
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Lunedì 21 Gennaio 2013 00:00
Finalmente, è possibile firmare la petizione online per l’abolizione della vivisezione in Europa.
Infatti, dal 1 aprile 2012, grazie all’iniziativa popolare con un milione di firme i cittadini europei possono partecipare in prima persona all’attività legislativa dell’Unione Europea.
L’iniziativa STOP VIVISECTION dà la possibilità ai cittadini di esprimere il proprio NO alla sperimentazione animale e di richiedere con forza all’Unione Europea un percorso scientificamente avanzato, a tutela degli esseri umani e dei diritti degli animali.
Sollecitiamo la Commissione europea ad abrogare la direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e a presentare una nuova proposta che abolisca l’uso della sperimentazione su animali, rendendo nel contempo obbligatorio, per la ricerca biomedica e tossicologica, l’uso di dati specifici per la specie umana.
Occorre raccogliere 1 milione di firme entro il 1 novembre 2013, il tempo non è tanto ma unendo le forze e diffondendo il più possibile le informazioni sull’iniziativa, possiamo raggiungere l’obiettivo!
Info: http://www.stopvivisection.eu/it ;
Firma la petizione: https://ec.europa.eu/citizens-initiative/ECI-2012-000007/public/signup.do
Attivati: http://www.stopvivisection.eu/it/content/attivati
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Sabato 19 Gennaio 2013 00:00
Una volta ci si ammalava di patologie acute … oggi ci si ammala di patologie croniche.
Una volta prevalevano le patologie infettive … oggi quelle degenerative invalidanti.
Una volta il medico conosceva bene il suo paziente, la sua storia, la sua famiglia, il suo mondo … oggi si fanno degli esami e se questi sono alterati significa che il paziente è malato, altrimenti no.
Una volta si usavano poche medicine e molti consigli che scaturivano dall’esperienza e dalla saggezza anche delle generazioni precedenti … oggi si usano solo farmaci, spesso anche quando non sono indicati e con tutti i rischi ad essi associati (non esiste un farmaco senza tossicità!).
Una volta il cortisone veniva usato in presenza di un grave stato di male asmatico … oggi si usa quando il raffreddore è più prolungato del solito o quando il bambino ha un leggero broncospasmo.
Una volta si curava la febbre con il riposo, un po’ di digiuno seguito da un’alimentazione leggera ed eventualmente un’Aspirina … oggi ci si imbottisce di antipiretici, antiinfiammatori, antibiotici e cortisonici, continuando a fare la vita di prima perché non c’è tempo per il riposo.
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Venerdì 18 Gennaio 2013 00:00
Morte, lutto e malattia: un blog per “scardinare tabù della nostra società”
Autrice di “Reinventare la morte. Introduzione alla tanatologia” (190 pagine, Laterza), Marina sta scrivendo un nuovo libro per Chiarelettere.
Ma cosa significa essere tanatologa, cioè studiare la morte, oggi?
“Non è glamour. Per me significa guardare alla nostra società con occhiali diversi. Osservando come i cittadini affrontano la malattia, la morte o il lutto scopro le magagne di una cultura che ha eletto la ricchezza, il successo e la prestanza fisica a suoi valori prevalenti”, dichiara Sozzi. Secondo lei affrontare il pensiero della morte serve a vivere meglio, a “sistemare le priorità della vita, stare nel presente e goderne”.
Per questo ha aperto un blog “Si può dire morte”: “Non è un blog per addetti ai lavori – dice – anzi intende raccogliere le riflessioni di tutti, e contribuire a stimolarle. Occorre una consapevolezza collettiva di quali siano le conseguenze del silenzio sulla morte cui ci condanniamo”.
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Giovedì 17 Gennaio 2013 00:00

Per raccontare la centralità e l’assoluto protagonismo, silenzioso e celato, della figura femminile nella società africana, il Calendario Amani 2013 ha scelto dodici dipinti del giovane artista keniano Lionel Njuguna. Lionel, figlio d’arte, ex ragazzo di strada cresciuto nelle comunità di padre Kizito a Nairobi, predilige la figura femminile e la mette al centro della sua arte, con cui cerca di cogliere lo spirito dell’Africa contemporanea.
La 16° edizione del calendario Amani vuole rendere omaggio alla donna africana, senza cadere in facili elogi, ma sottolineandone la sobria essenzialità.
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Mercoledì 16 Gennaio 2013 00:00
Buon anno a tutti!!
Anche queste festività sono andate, finite…. Le feste, come sempre, le ho vissute in famiglia, tranne la notte più lunga dell’anno, con amici. Proprio in quell’occasione ho portato delle mie “produzioni”, anche perchè altrimenti sarei rimasta a digiuno completo!!! Mi ha fatto un certo piacere vedere quanto tutti i commensali abbiano apprezzato i miei piatti, informandosi anche sulle relative ricette.
Questo ritengo sia il modo più semplice per avvicinare le persone alla cucina veg.
Quest’anno, avevo scritto nell’ultimo post, è anno di propositi, buoni e giusti, visto il momento che stiamo vivendo. A cosa avete pensato? Ora per esempio ci saranno i saldi.
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Martedì 15 Gennaio 2013 00:00

Commento: mi sa di no, cara ...
Lunedì 14 Gennaio 2013 00:00
Mio Caro Sig. X,
è vero che sto per andare ad Amburgo, ma ciò non deve preoccuparla. Se non le pesa spendere i pochi soldi che le costerà inviarmi una lettera, potrà ancora usufruire dei miei consigli quando sarò laggiù. Per l’indirizzo le basterà semplicemente scrivere sulla busta il mio nome e, al di sotto, “Amburgo”: la lettera mi troverà.
Per ora, devo affermare che lei è veramente sulla via della guarigione e che le principali fonti della sua malattia sono state eliminate. Tutte tranne una, che ancora persiste ed è la causa delle sue ricadute.
La delicata macchina umana non è stata costruita per essere sottoposta ad un superlavoro: l’uomo non può strapazzare la sua energia e le sue capacità senza pagar pegno. Sia che lo faccia per ambizione, sia per amore di guadagno o per qualsiasi altro motivo degno di lode o di biasimo, l’uomo finisce per mettersi in opposizione all’ordine naturale ed il suo fisico finirà per subirne danni o addirittura la distruzione. Peggio ancora se il fisico si trova già in condizioni di debolezza. Si ricordi: ciò che non riesce a fare in una settimana, può tranquillamente farlo in due.
Se i suoi clienti non vogliono aspettare, neppure possono candidamente pretendere che lei si ammali per far loro piacere e lavori così intensamente da finire sotto terra, lasciando sua moglie vedova e i suoi figli orfani. Non è soltanto l’estenuante sforzo fisico che la danneggia quanto, maggiormente, la concomitante tensione mentale che, a sua volta, finisce per compromettere la tenuta fisica in un vero circolo vizioso ...
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Domenica 13 Gennaio 2013 00:00

Chi ha visto il vento? Non io, non tu; ma quando le foglie tremolano, il vento le attraversa.
Chi ha visto il vento? Non te, e neanch'io; ma quando gli alberi chinano il capo, il vento sta passando.
- Christina Georgina Rossetti
Domenica 30 Dicembre 2012 00:00

Auguri!
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