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di Valeria Ballarati

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CHRIS HEDGES: UCCIDERE UN POPOLO

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di Chris Hedges per scheerpost.com –   Traduzione a cura di Old Hunter

Quello che segue è il discorso principale che ho tenuto il 1° novembre alla conferenza, La fine dell’impero, presso l’Università della California di Santa Barbara [prima delle elezioni negli Stati Uniti]. La conferenza è stata organizzata dal professor Butch Ware, che era anche il candidato vicepresidente del Partito Verde. Gli amministratori dell’università hanno vietato la pubblicità anticipata del discorso sugli account dei social media dell’università.

https://www.youtube.com/watch?v=LliyK19WvM4

Trascrizione

Lo sterminio funziona. All’inizio. Questa è la terribile lezione della storia. Se Israele non viene fermato, e nessuna potenza esterna sembra disposta a fermare il genocidio a Gaza o la distruzione del Libano, raggiungerà i suoi obiettivi di spopolamento e annessione della parte settentrionale di Gaza. Trasformerà la parte meridionale di Gaza in un ossario dove i palestinesi sono bruciati vivi, decimati dalle bombe e muoiono per fame e malattie infettive, finché non saranno scacciate.

Raggiungerà il suo obiettivo di distruggere il Libano: 2,400 persone sono state ucciso e oltre 1.2 libanesi sono stati sfollati, nel tentativo di trasformarlo in uno stato fallito. Sta già riversando la sua furia genocida sulla Cisgiordania. E potrebbe presto realizzare il suo sogno a lungo accarezzato di costringere gli Stati Uniti a dichiarare guerra all’Iran. I leader israeliani stanno sbavando pubblicamente sulle proposte di assassinare il leader iraniano Ayatollah Ali Hosseini Khamenei e di effettuare attacchi aerei sulle installazioni nucleari e petrolifere dell’Iran.

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Osa Polizia si scusa con i cittadini italiani per il Covid

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Oggi possiamo affermare ancora con più forza, suffragati da numerose sentenze dei tribunali, che molte di quelle disposizioni e consequenzialmente tutti coloro che sono stati sanzionati alla luce di quegli obblighi surrettizi, sono stati assolti. Nasce pertanto in me quale rappresentante di Osa Polizia e di tutti gli iscritti a Osa Polizia l’esigenza di dover chiedere scusa a tutti i cittadini italiani per quanto hanno subito in quel periodo per opera e per volere della loro istituzione governativa. Perché appare chiaro oggi che l’incontrollata emanazione di provvedimenti amministrativi governativi hanno sconfinato nell’eccesso di potere e nella violazione contestuale dei diritti costituzionali inviolabili limitabili solo a date e condizioni per riserva di legge."

Fonte e video.

 

Casus belli

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Alla luce dell'evidente straordinaria efficienza dell'intelligence israeliana, credo sia matura una considerazione su quanto è avvenuto il 7 ottobre 2023 e su ciò che ne è conseguito.

Le stranezze intorno all'iniziale successo di Hamas sono saltate agli occhi immediatamente: nessun sentore del possibile attacco (oggi sappiamo che c'erano stati avvisi e che sono stati trascurati), nessuna rilevazione iniziale dell'attacco stesso, ed un incredibile ritardo ad allerta avvenuta nell'intervento delle forze armate, che restano immobili per ore.

Per evitare semplificazioni "complottiste" era giusto sospendere il giudizio e cercar di capire meglio. Magari negli ultimi anni il mitico Mossad aveva subito un tracollo inaspettato e Hamas aveva approfittato di questo momento di debolezza.

Solo che questa interpretazione è del tutto incompatibile con un Mossad che pianifica meticolosamente un attacco a Hezbollah, intervenendo nella catena di distribuzione di cercapersone e walkie-talkie, e attende tre anni (l'esportazione in Libano inizia nel 2022) il momento giusto per sferrare l'attacco; e ciò è seguito immediatamente da bombardamenti in profondità con bombe antibunker, calibrate in modo da raggiungere esattamente le posizioni delle sedi di Hezbollah (Nasrallah è stato ucciso lanciando un attacco simultaneo con 80 bombe bunker-busting MK-84s da 2000 libbre (una tonnellata l'una).

Dunque, no, il Mossad non era affatto collassato nell'inettitudine e nella neghittosità.

L'interpretazione che rimane è, oramai, cogente quanto possono esserlo le interpretazioni della storia corrente: Israele (almeno una parte dello Stato Maggiore dell'esercito e del Mossad, certamente incluso il capo del governo) ha predisposto il terreno affinché un attacco di Hamas riuscisse a fare danni abbastanza gravi da produrre quella legittimazione morale di cui avevano bisogno per reagire in maniera terminale.

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Sorpresa, sparano anche a noi ...

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Unifil, Crosetto: «L'attacco di oggi non è un incidente, ma un crimine di guerra. Colpiti mezzi italiani. L'Italia non prende ordini da Israele»

«Non si tratta di un errore né di un incidente quindi abbiamo bisogno di avere spiegazioni reali nei tempi più rapidi possibili». Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi parlando dell'attacco di oggi alle basi Unifil in Libano. «Sono stati colpiti mezzi e telecamere di sicurezza, ma nessun italiano è coinvolto nell'attacco. I nostri caschi blu monitorano la situazione dalla sala operativa a della nostra base a Shama. Non esiste la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. Ho detto all'ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l'Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano.

Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi». Fonte


Nota:

Sorpresa! Sparano addosso anche a noi questi israeliani ... ma come mai?!? Come mai a noi, occidentali, che li supportiamo e gli mandiamo armi … Quando Hitler invase la Polonia il mondo intero era incredulo: come era potuto succedere? Succede quando si lascia spazio di manovra al pazzo fanatico di turno, pensando “non ci riguarda” oppure “si fermerà”.

Non si ferma, anzi, diventa un pericolo per chiunque.

Le proteste lasciano il tempo che trovano: serve un'azione diversiva coesa, da parte di quelle forze che conservano la lucidità.

 

il Bar Philadelphia a Grottaferrata (Roma)

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Grottaferrata | Il Bar Philadelphia, un luogo di gentilezza dove i libri tornano a vivere e il caffè costa ancora 0,80 centesimi


Il Bar Philadelphia, in Via XX Settembre 22 a Grottaferrata, è un punto di riferimento per chi cerca un buon caffè e un'atmosfera di accoglienza e convivialità.

Aperto nel 1997, dal 2019, sotto la gestione di Claudio Mecozzi, il locale ha mantenuto un suo spirito autentico, sobrio e vitale.

Uno degli aspetti che rende il bar unico è la combinazione tra la qualità del servizio e l'offerta culturale. Grazie ad una sorta di 'book crossing', i clienti possono scambiare libri, creando una vera e propria comunità di lettori, oppure portare o prelevare dei testi. Il "Philadelphia" è un luogo dove i libri tornano a vivere, offrendo uno spazio e un punto di incontro speciale per chi ama la lettura.

Claudio è apprezzato per la sua gentilezza e disponibilità. La sua presenza rende il bar un luogo dove la conversazione e la socialità sono parte integrante dell'esperienza. Che si tratti di una semplice chiacchierata o di uno scambio di idee, il Philadelphia si distingue come un posto dove il calore umano è tanto importante quanto la qualità dei prodotti che vengono offerti a un prezzo sorprendentemente basso. Un caffè, ad esempio, costa 0,80 centesimi.

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