Sui denti, di Lorenzo Acerra

Giovedì 23 Ottobre 2014 00:00
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Capitolo 2 - L'invisibilità del fenomeno da “dente morente” è la norma


L’invisibilità dei focus dentali alle normali osservazioni è l’argomento affrontato in uno studio di Maiolo-Barile [su MedicinaFunzionale, 2000, n.2 pp.2-6].

Viene sottolineato come “al Vega test si determini a volte risonanza con il segnale granuloma dentis anche per quei denti devitalizzati curati presumibilmente in modo corretto e che, ad un’indagine successiva non presentano lesioni apparentemente rilevabili radiologicamente”.

C'è un problema con il rilevare i denti marci.

C'è un problema con il rilevare l'osteite quando cresce sotto il dente devitalizzato.



Ad esempio Roberto Z. mi invia una foto di un dente devitalizzato (schifoso) appena estratto: “Avendo tenuto immerso il dente per più di 24 ora in ipoclorito di sodio, dopo un po' inizia ad emanare un forte odore di marcio!”. E aggiunge: “..e mi domando come sia possibile che ben due dentisti mi avevano detto che potevo tenere una "cosa" simile!”. E' possibile, è possibile: fate un radiografia di questo o altri denti marci, essi risulteranno “impeccabili”: il marciume dentro il dente non è radioopaco. Per questo l'idea che i dentisti si sono fatti dei denti devitalizzati è di terapie impeccabili.

C'è un problema con il rilevare l'osteite quando cresce sotto il dente devitalizzato.

Abbiamo visto che all'esterno del dente devitalizzato un'infiammazione cresce nel tempo diffondendosi nei tessuti adiacenti, man mano che i prodotti del metabolismo batterico (tioeteri) fuoriescono da questo osso cavo morto e relativa capsula di contenimento, creando uno spessore di infiammazione ossea. Che i metaboliti dei batteri riescano a fuoriuscire attraverso le pareti intatte del dente, anche quando questo sia stato ben murato a livello apicale, è stato dimostrato per la prima volta da Steinman e successivamente da numerosi altri ricercatori. Fuoriescono per diffusione nei canalicoli della parete del dente (“cemento”).

Lo stato di infiammazione cronica di origine dentale produce un segnale che un omeopata che sa cosa cerca può rilevare con il Vega test. La "focalità" relativa al dente devitalizzato, che viene registrata dagli apparecchi di ElettroAgopuntura di Voll, è data da 'area concentrata di tossine e tessuto necrotico o infetto che è ben perimetrato da un incapsulamento.

Per cui molti autori si servono del Vega test per arrivare a diagnosticare i disturbi cronici di origine dentale, cito un breve esempio tratto dalla letteratura medica [Godfrey ME., “Focus dentale come causa di nevralgia del trigemino: un caso clinico”, Journal of Advancement in Medicine, 1997, vol.10, n.4, pp- 267-272]: (...)

Scrivono Maiolo-Barile: “L’omeopata individua con il Vega test la focalità e il dentista esamina l’ortopanoramica e interviene dove appropriato”.

Ma se all'ortopanoramica raramente si vedono cisti e non si vede l'attività del marciume interno del dente, il dentista perché va a vedere l'ortopanoramica?

Di tanto in tanto, per rafforzare lo sbarramento contro il sito osteitico infetto, si forma uno sbarramento condensante che appare o come focus luminoso a forma di ghirlanda che parte da sotto la punta della radice dentale, o come una forma di disco luminoso tra le radici.

Sono tali irregolarità che permettono di identificare il coinvolgimento di denti devitalizzati. Il Dr. W. Shankland ha scritto due libri in cui riporta le guarigioni di pazienti nel momento in cui era lo sbarramento condensante intorno ai denti devitalizzati che permetteva di individuare la focalità e dunque effettuare le corrette estrazioni.

Dato che l'osso è una struttura porosa tridimensionale, mentre i raggi X sono bidimensionali, la lettura ai raggi X è oltremodo difficoltosa e come minimo richiede un occhio allenato ed esperto.

Solo quando il 50% dell'osso è coinvolto (fenomeno infettivo gigantesco) i raggi X segnaleranno qualche variazione dell'osso nella direzione di aumento di porosità.

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