.
Non ti porterò dei fiori
ma ti prenderò per mano e ti porterò dai fiori.
Non un mazzolino di fiori, ma un bosco
macchiato dalle primule, ombreggiato dalle viole.
Ti donerò la primavera.
Pam Brown, 1928
(scrittrice e poetessa australiana)
E' primavera!
Non ti porterò dei fiori ma ti prenderò per mano e ti porterò dai fiori. Non un mazzolino di fiori, ma un bosco macchiato dalle primule, ombreggiato dalle viole. Ti donerò la primavera. Pam Brown, 1928 (scrittrice e poetessa australiana) Autogrill
Bella, d'una sua bellezza acerba, bionda senza averne l'aria, Basso il sole all' orizzonte colorava la vetrina Le Grotte di Frasassi
Nel buio profondo le imponenti stalattiti e stalagmiti sono illuminate qua e là da piccoli fari e un dolce gocciolio d'acqua ci accompagna costantemente durante la passeggiata di un'ora. Per tutto il tempo sto male, ho come il "mal di mare". Perché ce l'ho non lo so, all'inizio non capisco. poi realizzo: é l'immensità della grotta, l'ampiezza della volta, la profondità delle cavità e degli anfratti, la mancanza di punti di riferimento ... sono come svaniti. E' che mi sento piccola piccola e anche un po' insignificante di fronte a questo lavoro di migliaia di anni della natura: le grotte sono qui da sempre! Le concrezioni - stalagmiti e stalattiti - crescono pochi millimetri l'anno, se nessuno le tocca. Hot Stuff ...
Niente paura, non sono sparita! E' che é quasi primavera e ho qualcosetta da fare nell'orto e in giardino ... Ci vediamo lunedì! Il pinguino che ha scelto la libertà
Da Tokyo invece arriva la vera storia della fuga di un vero pinguino. Il cucciolo di pennuto, un anno di età, è riuscito a scavalcare le mura di recinzione dello zoo-acquario di Tokyo per tuffarsi nelle acque del fiume che attraversa la capitale giapponese. I responsabili della stessa struttura hanno diffuso anche un'immagine che ritrae la testa del pinguino che nuota verso la libertà, nelle acque dell'estuario del Kyu-Edo, nella Baia di Tokyo. Quando arriva l'ambulanza
Se a prima vista questo gesto semplice e di buon senso sembra scontato, in realtà non é così facile. Dove abito io - ad Anzio - sono in pochi a farlo e dirò di più: l'ultima volta che l'ho fatto io, l'automobilista dietro di me mi ha suonato perché non capiva cosa stessi combinando (e non é la prima volta). Inutile dire che l'ho mandato bellamente a quel paese ma lui, un po' interdetto e continuando a fissarmi incredulo, nel superare questa donna al volante, aveva la faccia di chi era ancora convinto della sua posizione. E' si, gli uomini al volante sono così più intelligenti! Vediamone qualcuno nell'identica situazione ... 8 Marzo: Le parole di un uomoLo so, è banale. Non ce la fate più con l’8 marzo. Eppure io ci casco ogni volta. Mi commuovo, davvero. Quando penso alle donne che vivono accanto a una persona disabile, o vivono la disabilità su di sé. Donne vere, forti, quasi sempre strepitose nella loro capacità concreta e pragmatica di non tirarsi indietro, neppure di fronte alle difficoltà più dure e impreviste della vita. Buon 8 Marzo
Siamo tutti Aldo Pecora: firma l'appelloLa società civile si mobilita e lancia un appello Aldo è un giovane giornalista calabrese, ha 26 anni, e si guadagna da vivere scrivendo e collaborando (da precario) con Rai Educational. Nel 2005 il suo nome è rimbalzato agli onori delle cronache per aver ideato lo slogan “E adesso ammazzateci tutti”, simbolo delle battaglie e della rivoluzione silenziosa avviata contro la ‘ndrangheta da quei ragazzi che insieme a lui saranno ribattezzati “i ragazzi di Locri”. Nel giro di qualche mese molti di loro torneranno alla vita di ogni giorno, altri finiranno assorbiti dalla politica. Aldo no. Dall’alto dei suoi 19 anni lui sogna in grande, e vuole fare di quello slogan una vera forza organizzata, slegata da vincoli ideologici appartenenti al passato, una forza che guardi a tutti quei ragazzi e quelle ragazze che, come lui ed i suoi amici, sognano un’italia libera dalle mafie e dalla criminalità organizzata. Li conosce un po’ per strada ed un po’ tra le decine di assemblee organizzate in tutto il Paese. Nasce così “Ammazzateci Tutti”. La fragilità maschile
E’ un fatto privato di “quella” famiglia, di “quella” coppia. E poi solo un folle può compiere un gesto così, quattro persone uccise per un’ossessione, un’idea malata di dominio e di possesso. Chissà che patologia ha: avrebbero dovuto fermarlo prima, avrebbero dovuto curarlo prima. Eppure c’è qualcosa che non torna in un ragionamento come questo. I primi a mettere in guardia sono i numeri: le violenze degli uomini sulle donne sono un fenomeno esteso, quasi quotidiano. Diventa difficile credere che siano tutte e solo relazioni sbagliate, rapporti sfortunati, situazioni al di fuori della “normalità”. Lea Melandri, scrittrice, una lunga militanza nel femminismo che l’ha portata ad approfondire le dinamiche del rapporto fra i sessi, dà un’altra lettura della tragedia di Brescia. Macché fatto privato, macché patologia: il vero nocciolo sta in una questione infinitamente più complessa e che riguarda la nostra cultura dei rapporti fra uomini e donne.
|
|
Pagina 87 di 129 |
In caso di esplosioni di rabbia
e sentimenti incontrollabili