Nel mio primo giorno dell’anno mi sono alzata tardi, ho organizzato per noi e gli amici di Milano un misto tra colazione e pranzo – Brunch se ci tenete a chiamarlo all’americana – e poi siamo usciti per una passeggiata al vicino Lago di Fogliano, nel Parco Nazionale del Circeo. E’ una zona del litorale molto bella, un’oasi naturale formatasi a seguito della bonifica pontina e ritenuta oggi di interesse naturalistico internazionale.
Nel bosco e nella striscia di terra che separa il lago salato dalla spiaggia e dall’acqua del mare vi sono tantissime specie di uccelli, molti animali e una mandria di mucche. Loro pascolavano, brucavano e un vitellino appena nato giaceva sull’erba. Abbiamo seguito i suoi primi commoventi tentativi di mettersi in piedi mentre la sua mamma lo leccava e lo leccava per continuare a riscaldarlo e incoraggiarlo. Era nato proprio il primo giorno di questo nuovo anno.
Mentre lo osservavo mi dicevo “la vita per gli animali è dura, in ogni senso”. Nascono da soli, in ambienti freddi e ostili, vivono poco, sono imprigionati in luoghi angusti, e poi li mangiamo.
Eppure quella nascita aveva in sé la scintilla della speranza, il motivo di ogni cosa e a ricordarlo mi emoziona ancora, non so nemmeno bene perché. A pensarci meglio, si che lo so.