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di Valeria Ballarati

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Interviste

La musica delle piante

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Motori di auto, clacson, sirene, lavori edilizi, aerei, elicotteri, grida della gente; nel nostro vivere urbano siamo circondati da rumori che fanno ormai parte della quotidianità e con i quali conviviamo in una sorta di equilibrio armonico. Ebbene parliamo di rumori e di fragori che spesso riescono a celare altri suoni, delle vere melodie che esistono intorno a noi e che magari andiamo a cercare, in vacanza, a miglia di distanza dai luoghi in cui viviamo. Benché si viva immersi nella 'modernità', la natura continua ad avere un appeal, un fascino e una benefica influenza su di noi, sui nostri corpi e sul nostro stato psico-mentale.

Ma occorre averne consapevolezza; a molti è ignota l’anima della Natura. Ne abbiamo discusso con Tiziano Franceschi, un ricercatore che ama i suoni nascosti del mondo vegetale e che da tempo prova a farli conoscere agli altri.

 

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Italia, serve la bancarotta

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Nel mese di Luglio Giovanna Faggionato, di Lettera 43, ha incontrato Serge Latouche a Parigi. E' docente di Scienze economiche all'Università di Paris Sud ed é un teorico della decrescita. Ecco l'intervista:

(...) «Sappiamo già che l'attuale sistema crollerà tra il 2030 e il 2070», spiega a Lettera43.it, «il vero esercizio di fantascienza è prevedere che cosa succederà tra cinque anni».

DOMANDA. Lei ha un'idea?
RISPOSTA. L'Europa nata nel Dopoguerra farà la fine del Sacro romano impero di Carlo Magno che cercò di restaurare un regno crollato, durò per 50 anni e fu travolto dai barbari.
D. Che cosa c'entra l'impero romano?
Crollò alla fine del V secolo, ma non morì: continuò a sopravvivere per centinaia di anni con Carlo Magno, l'impero d'Oriente e poi quello germanico. Un declino proseguito nel tempo, con disastri in successione. Come succederà a noi.
D. È la fine della globalizzazione?
R. Io la considero una crisi di civiltà, della civiltà occidentale. Solo che, visto che l'Occidente è mondializzato, si tratta di crisi globale. Ecologica, culturale e sociale insieme.

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La Teresa di Antonio Provasio

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Antonio Provasio recita in legnanese. Fa il tutto esaurito nei teatri e ascolti record su Raidue. Perché racconta la vita del cortile, quando non avevamo niente eppure credevamo di avere tutto


Antonio Provasio è nato nel 1962, eppure il boom economico non sa che cosa sia, non l’ha visto. «Sono cresciuto nel cortile, una casa di ringhiera in via Roma, a Legnano. I miei genitori erano operai al cotonificio Cantoni. Appartengo all’ultima generazione di italiani che non hanno avuto il cesso in casa. Per raggiungerlo bisognava scendere una rampa di scale. Ma ci consideravamo privilegiati: era tutto nostro, chiuso a chiave. Le altre 12 o 13 famiglie, per lo più immigrati meridionali, usavano i gabinetti comuni. Nella corte io ero il solo figlio unico. I miei compagni di gioco avevano chi sette, chi otto, chi nove fratelli. Ero anche il solo a far merenda: pane bagnato nell’acqua e spolveratodi zucchero. Alle16 gli amici mi guardavano con invidia, provavo disagio. Allora mia madre li chiamava e dava una fetta zuccherata anche a loro. Il primo ad arrivare era Fausto, un siciliano di 4 anni, ultimo di otto fratelli. Lo ricordo perché aveva sempre la candela al naso. In un baleno ingoiava pane, moccio, tutto. Nel cortile non c’erano porte chiuse a chiave, a parte quella del nostro cesso. E del resto un ladro che cosa avrebbe potuto rubare? Nella bella stagione, il sabato pomeriggio mio padre mi portava col motorino a fare il bagno nel canale Villoresi, nel senso che mi lavava col sapone nelle rogge. Ero felice».

 

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Pierre Dukan: non chiamatemi stregone

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PARIGI - Monsieur Dukan, avrebbe messo a dieta pure Marilyn Monroe? "Ma no, riconosco anche io che un petto e dei fianchi ben torniti possono essere magnetici per lo sguardo maschile". Il nuovo sacerdote della magrezza si concede una risata prima di tornare serio.

Giorni difficili, per lui. In qualche modo, è intorno alla sua controversa figura che si è estremizzata la sempiterna discussione sui chili di troppo, che prima di lui era catalogata tra i tormentoni estivi. Adesso, invece, è ormai chiaro che con le diete non si scherza, trattasi di questione quasi ideologica. Anche se a pensarci bene c'era già arrivato Totò. "Parliamo di politica. Cosa si mangia stasera?".

 

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Intervista a Fabiola Gianotti

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BOSONE DI HIGGS/ La ricercatrice: vicini a risolvere il mistero, ma non chiamiamola particella di Dio 

PARLA FABIOLA GIANNOTTI (CERN) - "Ogni passo avanti nella conoscenza fondamentale è un passo avanti per l'umanità verso il progresso e una vita migliore": così la professoressa Fabiola Gianotti, orgoglio della scienza italiana nel mondo - è la coordinatrice di quello che è stato definito "il più grande esperimento del mondo" - spiega l'essenza alla base delle decennali ricerche della fantomatica "particella di Dio". Il soprannome dato al bosone di Higgs a Fabiola Gianotti non piace più di tanto ("Non eleverei tale particella a un tale livello" dice sorridendo), ma quello che è certo è il vivace entusiasmo che traspare dalle sue parole e che la anima quando parla del lavoro in cui è impegnata come coordinatrice del progetto Atlas al Cern di Ginevra.

Insieme a Guido Tonelli, altro orgoglio italiano al Cern, che a sua volta coordina invece il progetto Cms, la Gianotti ha presentato una tappa importantissima nella caccia, che dura da almeno vent'anni, alla particella più famosa del mondo, quella che secondo le teorie dello scienziato scozzese Higgs avrebbe permesso di dare massa alle altre particelle permettendo così qualche miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, di dare vita all'universo come lo conosciamo. Il giorno dopo questo annuncio, Fabiola Gianotti è stata contattata da Il Sussidiario.net.

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Edwige Fenech e i film anni 70

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ROMA - È abituata da anni a stare nelle retrovie, per far quadrare i conti come produttrice. Stavolta si rimette in gioco in prima persona, in un ruolo non da protagonista, però molto significativo. Edwige Fenech torna a recitare ne «La figlia del capitano», nei panni della zarina Caterina II di Russia. La miniserie in due puntate, coprodotta da Rai Fiction e da Immagine e Cinema della stessa Fenech, va in onda su Raiuno il 9 e 10 gennaio con Vanessa Hessler e Primo Reggiani protagonisti, per la regia di Giacomo Campiotti.


A parte un cameo, cinque anni fa, nel film di Quentin Tarantino «Hostel: Part II», è la prima volta che esce dall'ombra. Perché?
«Tante volte mi è stato suggerito, ma non volevo tornare sullo schermo come attrice. Quando ho letto la sceneggiatura di questo progetto, non pensavo di esserne un'interprete, ma quando mi sono imbattuta nel personaggio dell'imperatrice, mi sono detta: vorrei proprio farlo. Sarà per vanità? Mi sono fatta un regalo».

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Sino ad oggi non lo sapevano ...

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"Neutrini più veloci della luce"

Zichichi:  "Una delle scoperte più importanti dai tempi di Galileo"

di Michael Pontrelli

Il fascio di neutrini lanciato dal Cern verso i laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) del Gran Sasso ha viaggiato ad una velocità superiore a quella della luce. Secondo Antonio Zichichi, professore emerito del dipartimento di fisica superiore dell'Università di Bologna e prolifico autore di libri e saggi di divulgazione scientifica, se confermata questa scoperta farebbe crollare non solo la teoria della relatività di Einstein ma anche altri importanti principi scientifici e aprirebbe la strada ad una nuova era scientifica e tecnologica.

Professore quali sono le implicazioni della scoperta?
"Le implicazioni sono enormi, però bisogna dire subito con chiarezza che essa deve essere confermata. Supponendo però che questo avvenga possiamo dire che si tratta di una delle più grandi scoperte del pensiero scientifico da Galileo in poi".

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un mese d'Africa

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Quando è tornato dallo Zambia sono andata a prenderlo a Fiumicino: era solo, in spalla un sacco di tela beige, la voce roca e pacata, un’aria semplice un po’ provata.
Per una serie di vicissitudini rientrava da Lusaka con un giorno di anticipo sul gruppo che alla partenza era composto da sei ragazzi e quindici valigie per circa 300 Kg di peso e c’erano volute tre station wagon per accompagnarli.
Nel tragitto che ci riportava a casa ascolto i suoi racconti: le necessità primarie di un continente tanto vasto, le emergenze, la vita che scorre lenta nei villaggi e il volto delle persone che ha incontrato: la sua esperienza come volontario di AMANI, in un mese d’Africa.

AMANI, che in Kiswahili vuol dire “pace”, è un’associazione laica ispirata e fondata tra gli altri dal padre comboniano Renato Kizito Sesana. Raffaele è mio fratello, ecco il perché del tono un po’ familiare dell’intervista.

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Due chiaccchiere con due maestre

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La scorsa settimana sono venute due maestre a far spesa e abbiamo fatto due chiacchiere: una si chiama Nella, insegna in una scuola primaria e l'altra Alessandra, e insegna inglese in un istituto superiore. Nella ed Alessandra sono due persone un po’ sopra le righe, nel senso che amano profondamente il loro lavoro e ci tengono a farlo con qualità, trasmettendo con amore i “files” di cui dispongono agli studenti delle loro classi. Nella era in un momento di sconforto. Raccontava di essere entrata oggi velocemente in classe e di aver trovato la sua collega – e non era una critica, più che altro una foto – abbandonata sulla sedia dietro alla scrivania mentre intimava ai bambini di lavorare in silenzio, ma con un tono che lei stessa trovava poco adatto oltre che consono al ruolo.

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Migrazioni forzate

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Simona ha di recente conseguito la laurea specialistica in Genetica e Biologia Molecolare con lode, e sta per iniziare un pre-dottorato che la preparerà ad affrontare un dottorato di 4 anni. L'argomento di cui si occuperà, senza entrare troppo nel dettaglio, riguarderà lo studio dei meccanismi cellulari che si occupano di riparare i danni subiti dal DNA oppure in breve "il riparo del DNA". L'immagine - al microscopio e ovviamente ingrandita - rappresenta il cromosoma sessuale X, ossia il cromosoma che se appaiato ad un altro identico determina il sesso femminile, mentre se presente insieme al cromosoma Y determina il sesso maschile.

Ciao Simona,
grazie per aver accettato di parlare con me.  Spiegaci, in cosa consiste il tuo lavoro?

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Intervista ad un Clown

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Fare il clown di corsia è un’esperienza unica, almeno a sentir parlare chi l’ha provata.
Ecco l’intervista a “Conticino” un clown VIP - Viviamo in Positivo - ITALIA ONLUS l’organizzazione che si occupa di clownterapia seguendo le orme di Patch Adams. Ha 41 anni, abita nell’hinterland milanese e si chiama Raffaele.

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non é Natale

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Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer

Il Romanzo è alla 3° edizione. 


Fiori di Bach e Cartoni Animati Mustard



MUSTARD

Quando sei malinconico

e non sai perché