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di Valeria Ballarati

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La notizia da brivido

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La storia è presto detta: la classica foto di classe di quinta elementare, fatta per avere un ricordo di compagni e maestri, è stata scattata in due versioni e in due giorni diversi. Nella prima era presente l'alunna disabile, nella seconda no. La spiegazione "ufficiale": la bimba non riusciva a stare ferma e il fotografo, improvvisato, ha pensato di fare più pose. La versione definitiva, stampata e distribuita alle famiglie di tutti gli altri scolari, è stata fatta il giorno dopo quando l’alunna era assente.

L'episodio è accaduto alla fine dello scorso maggio, quando l’anno scolastico era agli sgoccioli. I bambini avevano ricevuto da qualche giorno la Prima Comunione, e le mastre avevano pensato di ricordare gli ultimi giorni di scuola e il Sacramento con qualche foto, per altro fatta con una macchinetta digitale di proprietà di una delle insegnanti. La bambina, però, non stava ferma al momento dello scatto, ripetuto più volte. Le docenti hanno stampato "in casa" le foto, su normali fogli A4, e si sono accorte che in tutte le immagini "l’alunna veniva mossa". Per questo motivo, il giorno successivo, la foto di gruppo è stata rifatta ma la bambina non c’era.

 

  "Non c'è stata nessuna premeditazione da parte delle insegnanti - ribadisce il sindaco di Senise -. Nei giorni successivi la prima versione della foto, scelta tra le migliori, è stata data alla famiglia dell’alunna disabile, la seconda, 'quella senza', a tutti gli altri. I genitori della bimba non immaginavano tutto questo clamore". Insegnanti e dirigenti, almeno per ora, hanno scelto il silenzio.

CARFAGNA - "La lotta alla discriminazione, di qualunque tipo, comincia proprio dall’educazione al rispetto nelle scuole. Non possiamo rimanere indifferenti, né possiamo permettere che errori come quello accaduto in Basilicata si ripetano, perché sono altamente diseducativi e lesivi della dignità della persona", dice in merito alla vicenda il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, che fa sapere di aver espresso solidarietà alla famiglia della piccola e di volerla incontrare al più presto.

"Sono sicura che si sia trattato di una leggerezza, che non ci fosse malafede, ma ciò che è accaduto è grave e non deve verificarsi mai più - aggiunge Carfagna - . Dal 10 al 15 ottobre si svolgerà la terza edizione della Settimana contro la violenza negli istituti scolastici, chiederemo alla scuola di Senise di aderire".

PAOLA BINETTI - Chi, invece, non accetta di far passare sotto silenzio questa storia è la deputata Paola Binetti dell'Udc. "Aver cancellato quella bambina down dalla foto di gruppo con le compagne e le maestre è stata una piccola grande crudeltà da parte di adulti che ben poco sanno e capiscono di diversità e di integrazione", scrive l'onorevole in una nota.

"Mi auguro - sottolinea - che anche questo episodio non sia la conseguenza di quella cultura dell’immagine, falsa e ipocrita, in cui tutti devono essere belli e perfetti; una cultura del giovanilismo estetico e senza cuore - ma anche senza cervello - che crede di poter cancellare una persona per inventare una realtà falsa. Noi vogliamo che i bambini down possano essere presenti a scuola e in famiglia con tutta la ricchezza della loro esperienza umana, con i loro diritti che sono pari a quelli degli altri bambini. Anche - conclude - nel diritto di foto".

 Fonte

 

Commento: 

Tutti gli anni faccio una foto alla classe di mia figlia e ad ogni singolo bambino.

Anch'io stampo le foto in casa, le rilego su un cartoncino colorato dove scrivo tutti i loro nomi, il nome della maestra, l'anno scolastico e il nome della scuola. Sul retro indico che é stata realizzata grazie al contributo del mio negozio e del negozio di mio suocero - vende carta fotografica e cartucce per stampante, ci dividiamo i costi - e poi la regaliamo ad ogni bimbo.

E' una bella iniziativa, la facciamo volentieri per i bambini perché é bello avere un ricordo dei compagni di classe.

E ogni anno c'é stato almeno un bambino che si é mosso durante lo scatto di gruppo e risulta leggermente sfuocato; ma mai e poi mai mi é venuto in mente di fare la foto quando uno dei bambini mancava. Se un bambino era assente, la foto si faceva un altro giorno.

Leggendo la notizia, non so esattamente perché, ma mi é venuta la pelle d'oca.

Spero che sia come dicono, perché se non lo fosse sarebbe terribile.

 

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«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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