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di Valeria Ballarati

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L'animalista e l'umano talebano

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A partire da una mail che ho letto nel Blog Italians, l'autore del testo ed io abbiamo avuto lunedì un vivace scambio di mail ed opinioni, che vogliamo condividere con chiunque sia interessato all'argomento.

Parlare è sempre possibile, con chiunque, l'importante é rispettarsi e avere solo un po' di apertura mentale.

 

Facebook e l’animalista talebano
Caro Beppe, ti scrivo per conoscere le tue impressioni e quelle dei tanti Italians in merito a un personaggio che ho sempre considerato socialmente marginale ma che da qualche mese sto rivalutando come molto, molto inqietante: “l’animalista talebano”. Dalla nascita di Facebook dove anche i più pavidi e miti se messi davanti ad uno schermo si sentono leoni in arena, ho potuto constatare direttamente quanto sia diffusa e prepotente questa nuova forma di “civilismo” non meglio specificata. Intendiamoci, chi ti scrive non ha animali, ma li rispetta e pensa che debbano essere trattati sempre nel migliore dei modi, ma l’umanizzazione tendente alla divinizzazione che viene loro fatta mi lascia perplesso. (...)

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No more femminicidio: quando le parole contano

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Convenzione non è una parola molto usata nella politica italiana, nemmeno nei movimenti delle donne. La rimise al centro dell’attenzione, negli anni ’90, Lidia Menapace, una delle più autorevoli esponenti del femminismo italiano, non solo per lanciare una convenzione di donne contro le guerre, con la quale dire che la dimensione bellica doveva essere messa al bando dalla storia umana, ma anche per indicare una strada politicamente interessante: dal momento che non è semplice lavorare insieme, quando i soggetti collettivi che si incontrano hanno storie e identità strutturate, la convenzione può essere uno strumento leggero che rende possibile, su obiettivi comuni, fare percorsi a tema.

Unire le forze di fronte alla necessità di non disperdersi, mantenendo la propria specificità, e affermare che su un argomento, un progetto, una emergenza si deve stare insieme, tante e diverse ma con una voce sola.

E’ per questo che alcune realtà femministe italiane, tra le quali Udi, la Casa internazionale delle donne, la rete di giornaliste Giulia, Telefono rosa onlus, DiRe e Piattaforma Cedaw hanno lanciato non solo un appello, ma una convenzione alla quale aderire in previsione del 25 novembre, data ormai riconosciuta come la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per chi voglia sapere cosa propone questa convenzione e quali siano i cardini sui quali si muove e chiede adesioni il link è http://convenzioneantiviolenzanomore.blogspot.it/p/blog-page.html.

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Marcia Nazionale degli Alberi - Ostia 25 Ottobre h.10.30

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Approfondimento clicca qui

 

Giornali, Rapine, ed altro

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Ecco per tutti noi le ultime della mia ragazza, ormai vicina ai 10 anni di età.

 

A COSA SERVE UN GIORNALE?

 

Angelica e la sua amichetta Martina si sono inventate un giornale, molto bello e colorato: l’Eco di Marti e Angi. Angelica lo porta alla nonna tutta entusiasta.
La nonna:   ma questo giornale … a cosa serve?
Angi:          Nonna! E' un giornale come tutti: serve a venderlo.


I DUE SEGRETI DEL MONDO

Mamma al mondo ci sono due segreti: Perché siamo qui e come fa un semino a contenere tutto un albero.


DA QUANTO SEI QUI

Al ristorante Angi ha dei problemi con la macedonia: non riesce a mettere i pezzi sul cucchiaio e il papà si spazientisce.

Dino:  Angi, c’è un problema di fondo: la frutta la devi prendere da fuori a dentro il piatto, non dall’interno verso l’esterno, sennò ti cade fuori dal piatto stesso!
Io:     Non sgridare il topo. E’ inesperto, sta ancora imparando la vita.
Angi:  Infatti! Sono qui solo da nove anni ... tu papà invece da quaranta!

 

QUANDO SI E’ VEGETARIANI …

Mamma, quando si è vegetariani si evitano molti rischi!
Non ti prende la mucca pazza, non ti soffochi con un pezzettino di osso …

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Sweet Chestnut (Castagno) - Disperazione estrema

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"Per quelle persone nelle quali in certi momenti l'angoscia diventa tanto forte che sembra loro insopportabile. Quando sembra che la mente o il corpo abbiano raggiunto il limite estremo della sopportazione e che debbano cedere. Quando sembra apparentemente che ci sia solo la distruzione e l'annientamento da fronteggiare."

Questa é la definizione originale lasciata dal Dr Bach. Il fiore si colloca nella categoria Scoraggiamento e Disperazione. Nome Botanico: Castanea sativa

Tutti abbiamo provato questa orribile sensazione almeno una volta nella vita: solitamente in occasione di un lutto, quando una persona che amavamo se n'é andata improvvisamente o dopo una lunga/breve malattia. Oppure avendo vissuto in condizioni avverse per molto tempo.

Ad un certo punto ci siamo resi conto di essere così tristi e abbandonati dal mondo da non trovare più validi motivi per vivere. Non abbiamo pensato al suicidio ma senza più forze, e svanita la capacità di reagire agli eventi, eravamo incapaci di trovare un appiglio, una luce, qualcosa in grado di portarci fuori dalla sensazione di angoscia profonda. Abbattuti, distrutti, immobili nel nostro dolore sempre presente e senza prospettiva alcuna.

Personalmente ho chiamato questa sensazione "la stanza buia". E chi é in grado di spalancare la finestra quando la stanza é totalmente al buio? Sweet Chestnut, l'albero di castagno dolce.

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