Mercoledì 20 Ottobre 2010 20:46
(…) Fromm parla dell’amore come un potere dell’anima, un’attitudine personale che determina i rapporti di una persona nei confronti del mondo e non verso un singolo oggetto d’amore. “Se amassi veramente una persona amerei il mondo,amerei la vita. Se posso dire ad un altro <ti amo>, devo essere in grado di dire <amo tutti in te, amo il mondo attraverso te, amo in te anche me stesso>”. Questo è Amare, ma dire così non significa dire che non esistano differenze tra varie forme d’amore legate al proprio oggetto.
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Lunedì 18 Ottobre 2010 17:17
Angelica legge un brano dal nuovo libro di lettura della scuola. TATO TASSO vuole un berretto rosso.
Tutti i giorni, tornando da scuola, Tato tasso si strappava di dosso il suo berretto verde e lo scagliava a terra gridando: - Non mi piace questo orrendo berretto! Ne voglio uno rosso! Tutti i miei compagni di classe hanno il berretto rosso!
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Lunedì 18 Ottobre 2010 16:56
Centaury
di Edward Bach

Sono debole, si lo so che sono debole, ma perché? Perché ho imparato a odiare la forza, il potere ed il dominio, e se eccedo forse in gentilezza, perdonatemi perchè é solo una reazione al dispiacere che proverei nel ferire gli altri. Presto imparerò a capire come trovare il giusto equilibrio tra non soffrire e non far soffrire ma per il momento preferisco soffrire piuttosto che dare un solo momento di pena ad un mio fratello.
Suvvia, siate pazienti con il vostro piccolo Centaury: é debole. Lo so, ma questa debolezza é un lato buono, e presto crescerò più forte, resistente e più bello vicino a voi tutti e mi apprezzerete perché la forza la imparerò da voi.
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Lunedì 18 Ottobre 2010 09:28
Rachel Remen, autrice di Kitchen Table Wisdom*, dedica al tema alcune riflessioni che io considero tra le più belle definizioni del significato di servizio. Parafrasando le sue parole, servire non é la stessa cosa che aiutare.
Aiutare implica una disuguaglianza, non prevede un rapporto alla pari. Quando si aiuta, si usa la propria forza a beneficio di qualcuno che ne ha meno. E' un rapporto dove una delle parti é in una posizione svantaggiata, e dove la disuguaglianza é palpabile. Ponendoci nell'ottica dell'aiuto possiamo inavvertitamente sottrarre all'altro più di quanto gli diamo, indebolirne in senso di dignità e l'autostima. Quando aiuto sono chiaramente cosciente della mia forza. Ma per servire dobbiamo mettere in gioco qualcosa di più che la nostra forza. Dobbiamo mettere in gioco la totalità di noi stessi, attingere all'intera gamma delle nostre esperienze. Servono le nostre ferite, i nostri limiti, perfino i nostri lati oscuri. La nostra interezza serve l'interezza dell'altro e l'interezza della vita.
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Venerdì 15 Ottobre 2010 10:52
Ieri verso le due di pomeriggio, poco distante dalla scuola professionale Emanuela Loi di Nettuno, all’orario di uscita da scuola degli studenti è arrivata l’auto promozionale della Red Bull. Due promoters - ragazze di circa 25 anni - provvedevano velocemente alla distribuzione estraendo le lattine al passaggio dei ragazzi e invitandoli a prenderle “gratuitamente”, senza dare nessuna informazione sul prodotto. Tantissimi, per la maggior parte minorenni di passaggio per andare alla fermata dell’autobus, si sono avvicinati incuriositi e poiché non c’era niente da pagare l’hanno presa ed assaggiata. Ora di pranzo. Una cosa energetica a stomaco vuoto ci voleva, no?
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Martedì 12 Ottobre 2010 13:25
Venerdì mattina ho avuto il piacere di partecipare alla conferenza stampa on-line per giornalisti organizzata dal Festival delle Lettere, in occasione dell’imminente premiazione dell’edizione 2010, realizzata presso il Teatro Dal Verme di Milano domenica 10 ottobre. Attraverso questo nuovo modo di comunicare che evita il disagio territoriale della distanza (io ero a Roma, la conferenza a Milano) Luca Carminati, uno degli ideatori del Festival, ci ha intrattenuti parlando di contenuti e numeri della bella Manifestazione, alla sua Sesta Edizione.
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Lunedì 11 Ottobre 2010 10:16

Ho perso di vista il punto. Ho bisogno che qualcuno mi spieghi perché i nostri soldati in Missione di Pace non riescono a ritornare vivi. Questa volta i loro nomi sono: Gianmarco, 32 anni, Francesco, 26 anni, Sebastiano, 27 anni e Marco, 23 anni.
Per chi sono morti questi giovani? Per servire quale ideale? Era un sacrificio necessario?
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Lunedì 11 Ottobre 2010 09:51
Ore 21,30 di giovedì sera.
Io: Ciao Angelica, siamo tornati!
Angi: Ma dove eravate?
Io: Siamo stati dai carabinieri. Sai, oggi in negozio é venuto un rapinatore e ... si é preso tutti i soldi di mamma!
Angi: OH! Un attimo, un attimo che ... mi scappa la pipì (corre in bagno, dallo spavento)
Io: Ma non é successo niente! Ha solo preso i soldi ...
(dopo un attimo torna)
Lei: Mamma, ma ce l'aveva la mascherina nera?
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Venerdì 08 Ottobre 2010 14:01
Giovedì sera mi hanno rapinata. Tutto bene, sono qui a raccontarvelo e quindi tutto bene, solo un po’ di spavento. Era un ragazzo di circa vent’anni, alto, indossava dei jeans e una felpa bianca col cappuccio calato sulla fronte; è entrato velocemente, giunto di fronte alla cassa ha alzato la felpa estraendo un lungo coltello lucente, me l’ha puntato addosso e mi ha detto: dammi i soldi! Dammi tutti i soldi che hai! Nei primi attimi non ho realizzato, si sono accavallati dei pensieri. Fissavo impressionata il coltello, di acciaio, satinato, con una lunga lama un po’ ricurva.
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Martedì 05 Ottobre 2010 15:11
“Questo libro non pretende di dimostrare l’inutilità dell’arte medica, ma, più modestamente, si propone di essere una guida per coloro che soffrono, affinché essi ricerchino i se stessi la vera causa delle loro malattie e possano così contribuire alla propria guarigione. (…) La principale ragione del fallimento della scienza medica moderna consiste nel fatto che si impernia sui sintomi e non sulle cause. I metodi materialisti attuali non arriveranno mai alla radice della malattia per la semplice ragione che la malattia, alla sua origine, non è materiale.
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