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di Valeria Ballarati

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Home Racconti e Poesie Un orto benedettino

Un orto benedettino

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Un orto benedettino?

Regalatevi almeno una volta nella vita l'esperienza di andarci a camminare. In silenzio, da soli.

C'é una cura, tutta benedettina, nel fare le cose, che anche nell'orto diventa evidente e visibile. Fare bene le cose perché qui il labora é sempre anche un ora, un ringraziamento gioioso. E' fatto di gesti e opere concrete, ancora prima che di parole verso i doni del Creato.

 

Quando sono arrivato hanno appena trapiantato i cavoli che saranno pronti a ottobre, presumo. Attorno non c'é traccia di erbacce. Invece, nell'affollato rettangolo dei pomodori hanno concesso libero ingresso anche agli infestanti: tanto possono fare ben poco contro la forza prorompente dei nettarini che brillano rossi.

Passo la mano sulle piante del basilico cresciute in fitte schiere e che ora stanno facendo semenza. Esploro passo dopo passo orto e uliveto. Supero il frutteto con filari di fichi, gli albicocchi ancora pieni di frutti piccoli e dolcissimi che anche stasera serviranno in refettorio. I ciliegi invece hanno dato ormai tutto quello che potevano dare e se ne stanno secchi ed asausti sotto il solleone. Più avanti c'é il pollaio.

I galli ogni mattina danno il meglio di sé anticipando col loro canto le campane della sveglia delle 5. Per non farsi sorprendere, stamattina hanno anticipato di brutto: alle 3,24 il primo gallo ha dato il "la". Gli altri lo hanno seguito pochi secondi dopo. Sarà un caso ma, con saggezza benedettina, i galli sono dislocati proprio sotto le finestre della foresteria. I monaci alle sveglie prima che gunga l'alba sono abituati. Gli ospiti invece vanno aiutati ad essere mattinieri.

 

E' un brano tratto dal libro Sulle strade del silenzio di Giorgio Boatti.  

 

Romanzo

La storia dell'uomo e
della scoperta
dei Fiori di Bach.

Booktrailer

Il Romanzo è alla 3° edizione. 


Parole per pensare

“L'attenzione è la forma più rara e più pura della generosità. A pochissimi spiriti è dato scoprire che le cose e gli esseri esistono."

Simone Weil, Corrispondenza, pag. 13

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

- See more at: http://www.paperstreet.it/cs/leggi/la-pazza-gioia-paolo-virzi.html#sthash.F3ffjhMI.dpuf

«Quanto siamo stanche io e te. Dovremmo riposarci un po’» dice Donatella a Beatrice mentre il Valium fa effetto sul lungomare di Viareggio all’imbrunire, è un dialogo che ti rimane dentro, come tutta La pazza gioia.

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Fiori di Bach e Cartoni 22 Semola

 

ELM

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