Cicatrici
<<Spesso gli sbirri e i carabinieri Al proprio dovere vengono meno. Ma non quando sono in alta uniforme. E l'accompagnarono al primo treno.>> Poi uscii. Non parlai con nessuno. Solo un abbraccio con un paio di colleghi, un attimo eterno. (...) Omaggio
Anche se fossi completamente vaccinato, ammirerei i non vaccinati per aver resistito alla più grande pressione che abbia mai visto, anche da parte di coniugi, genitori, figli, amici, colleghi e medici. Le persone che sono state capaci di tale personalità, di tale coraggio e di tale capacità critica incarnano senza dubbio il meglio dell’umanità. Si trovano ovunque, in tutte le età, livelli di istruzione, paesi e opinioni. Buon anno scolastico
Oggi è stato per me il primo giorno di lezioni del nuovo anno scolastico. Nelle tre classi che ho avuto il piacere di incontrare ho cercato di far passare un messaggio, ed è lo stesso che proverò a lanciare con le altre: ragazzi, VI DOVETE ARRABBIARE. In questa fase storica, chi vi invita pedissequamente al 'rispetto delle regole', non vuole il vostro bene. Chiarisco subito: il mio non è un invito all'anarchia e alla contestazione incontrollata e ingiustificata. Tuttavia, ripeto, non è questo il momento per invitare i giovani al mero e passivo rispetto di indicazioni che vengono dagli adulti. Negli ultimi tre anni, i ragazzi hanno sopportato passivamente decisioni illogiche e ingiustificate. Sono rimasti chiusi in casa, dietro un computer o un cellulare; hanno accettato il green pass per fare piscina, palestra o andare in pizzeria; sono stati dipinti come untori per poorononno o poorozio; hanno accettato di indossare un bavaglio - molto probabilmente inutile - per ore e nel luogo principale della loro crescita emotiva, culturale e relazionale. E molto altro ancora. Ora basta: incazzatevi! E incazzatevi per queste cose, non per slogan preconfezionati da campagna elettorale. Ambientalismo e Chico
Così la storia di Francisco Alves Mendes Filho, o Chico Mendes, comincia, a partire dall’alba della sua attività in difesa dei seringueiros, i “raccoglitori di gomma” di caucciù. Gente che viveva nella foresta da oltre cent’anni, una vita di sussistenza serena garantita dalla raccolta di lattice, di noci brasiliane e altre attività pienamente sostenibili. Alle prime avvisaglie di aggressione alla foresta, Francisco Alves Mendes Filho, estrattore di caucciù fin dalla nascita, formò un’unione dei seringueiros portandoli a battersi contro la devastazione e per creare aree protette, “riserve estrattive” gestite da comunità locali. Seppe unire contadini, indios, sindacalisti, preti e politici attorno a un’idea rivoluzionaria di foresta: un luogo senza padroni, in cui alberi e uomini possano vivere e crescere insieme, gli uni custodi degli altri. Dedicò praticamente tutta la sua vita alla difesa dei lavoratori e dei popoli della foresta. Partecipò alla fondazione del Sindacato dei Lavoratori Rurali di Brasiléia e Xapuri, oltre alla fondazione del Partito dei Lavoratori dell’Acre e del Consiglio Nazionale degli estrattori di caucciù. Nella sua lotta fuse il lavoro sindacale, la difesa della foresta e la militanza partigiana. Il suo lavoro fu riconosciuto internazionalmente, essendo stato premiato varie volte, anche dalle Nazioni Unite, che nel 1987 lo riconoscono come uno dei più influenti difensori della natura, conferendogli a Washington il premio Global 500 dell’Unep, agenzia dell’Onu per la tutela dell’ambiente. La previsione in Medicina"Per il medico - mi sembra - é cosa ottima praticare la previsione (prognosis): prevedendo infatti e predicendo, al fianco del malato, la sua condizione passata, presente e futura, e descrivendo analiticamente quanto i sofferenti stessi hanno tralasciato, egli conquisterà maggior fiducia di poter conoscere la situazione dei malati, sicché essi oseranno affidarglisi. E potrà allora progettare un'eccellente terapia se avrà previsto i futuri sviluppi a partire dai mali presenti." Platone che parla delle indicazioni di Ippocrate Prognostico, cap. I in Antica Medicina, M. Veggetti (a cura di), Milano, 1998. Santuario Capra libera tutti"I confini dell’industria zootecnica definiscono quali corpi possono muoversi liberamente e quali corpi restano intrappolati nei luoghi di allevamento e di macellazione. Quando riescono a fuggire, gli animali rompono diversi confini: non soltanto quelli materiali come catene, recinzioni, muri o cancelli, ma anche quelli culturali che stabiliscono la loro collocazione fra gli “animali da reddito”/”d’allevamento” rispetto ad altri “selvatici” o considerati “d’affezione”. La fuga rende improvvisamente manifesta la loro dimensione soggettiva mettendo in discussione l’opera di oggettificazione del vivente e normalizzazione della violenza su cui l’industria zootecnica si fonda e che una narrazione diffusa e consolidata supporta. Aprendo un varco in questa narrazione, gli animali in fuga cambiano il proprio destino ed influenzano i luoghi che li circondano. La loro libertà dipende infatti solitamente da umani che rispondono eticamente ed emotivamente alla loro situazione, e formulano critiche allo status quo, amplificando così la voce degli altri animali e portandola all’attenzione dell’opinione pubblica. La deriva dell'eutanasia«Ero in coma ma gridavo che ero viva. Ora, da biologa, dico no alla deriva eutanasica» Avere vent’anni, essere in coma e voler vivere. Questo è quanto capitato a Sara Virgilio, quando nel 1994 diventò una “vittima della strada”, a Salerno, venendo letteralmente falciata sulle strisce pedonali, da un pirata della strada. Un impatto violento, in seguito al quale entrò in coma. Trasportata in eliambulanza da Salerno al Policlinico Gemelli di Roma, il caso clinico fu trattato secondo protocollo. Un’esperienza, la sua, che l’ha portata ad opporsi, con decisione, al testamento biologico e alla cultura dello scarto, rappresentata oggi anche dal ddl Bazoli. Oggi Sara è perfettamente guarita ed è anche una persona realizzata grazie al suo lavoro di biologa. Sara, tu hai detto più volte che la condizione di coma è difficile da spiegare, però questo ti ha spinto a dire no al testamento biologico. «Quando una persona è in coma, esternamente non si muove, è ferma, ma in realtà ha la percezione di quello che le accade intorno. Nel mio caso ho dei frammenti di ricordi che potrei definire momenti di lucidità: ricordo quando mia madre mi diceva che erano arrivati i miei amici a farmi visita. Inoltre la mia sensazione era quella di voler dire all’esterno: “Io ci sono”, ma non potevo. Il paziente non è nelle condizioni di esprimere le sue volontà, per questo sono assolutamente contraria al testamento biologico». Gli antinfiammatori andavano bene!
Lo conferma uno studio di 'The Lancet’, la prestigiosa rivista scientifica internazionale che riassume i risultati delle ricerche del Mario Negri e dall’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo. “La terapia a base di antinfiammatori (in particolare non steroidei, i Fans), avviata all’inizio dei sintomi, riduce il rischio di ospedalizzazione per Covid dell’85-90%”, afferma la rivista. Due anni e mezzo dopo, finalmente, quello che i medici del Comitato Cura Domiciliare Covid-19 dicono dal marzo del 2020 è finalmente scolpito nella pietra. Campagna elettorale(...) E non arrabbiatevi con me se dico il vero. Non c'é nessuno che possa salvarsi se realmente si oppone a voi o a qualsiasi altra moltitudine e impedisce che nella città si verifichino molte ingiustizie e violazioni della legge, ma é necessario che colui che veramente si batte per la giustizia, se vuole salvarsi anche solo per poco, viva da privato e non prenda parte alla vita politica. Apologia di Socrate, 31-e 32-a Platone |
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In caso di esplosioni di rabbia
e sentimenti incontrollabili