Giovedì 20 Ottobre 2016 00:00
Il Royal London Hospital per la Medicina Integrata fu fondato - come il London Homoeopathic Hospital - dal dottor Frederick Foster Hervey Quin nel 1849. Egli fu tra i primi medici a praticare l'omeopatia in Gran Bretagna e studiò con il suo fondatore: Samuel Hahnemann. L'originale London Homoeopathic Hospital era in Golden Square, Soho, e fu fondato il 10 ottobre 1849, anche se non ricevette il suo primo paziente fino al marzo dell'anno successivo. Quin era una figura di primo piano nella società londinese e molto ben collegato, essendo stato medico della regina Vittoria, suocero del Principe Leopoldo, padre del principe Alberto. Era un amico personale di Charles Dickens e padrino di uno dei suoi figli. Tra gli altri suoi pazienti c’erano il pittore Landseer e il romanziere Thackeray. Ma nonostante le sue buone conoscenze Quin era impegnato nel portare l'omeopatia al popolo.
Il primo grande successo per l'ospedale arrivò nel 1854, quando un’epidemia di colera scoppiata nel quartiere di Soho, proveniente dall’acqua della pompa di Broad Street (questa è stata l'epidemia peggiore e terminò quando il dottor John Snow rimosse il manico della pompa) . A quel tempo, l’Ospedale Omeopatico Londinese era l'ospedale più vicino alle pompe dell’acqua e raggiunse un notevole successo nel trattamento delle vittime dell'epidemia. Il tasso di mortalità dell’Ospedale Omeopatico fu del 16% rispetto al 53% del vicino ospedale Middlesex. Anche allora c'era scetticismo verso l'omeopatia: un rapporto sull'epidemia per il Parlamento dell'anno successivo aveva omesso i dati dall'ospedale. Questi dati furono pubblicati solo dopo un discorso di fuoco alla Camera dei Lord di Lord Grosvenor, presidente del consiglio dell’Ospedale. La sua reputazione continuò a crescere e l'omeopatia guadagnò crescente sostegno. Solo dieci anni dopo la sua costituzione, nel 1859, un nuovo e più grande ospedale Omeopatico fu costruito sul suo sito in Great Ormond Street e una nuova ala, di fronte a Queen Square, fu aggiunta nel 1911. Molti medici omeopatici noti sono stati associati al RLHH nei secoli 19 e 20, tra cui Robert Ellis Dudgeon, John Henry Clarke, James Compton Burnett, Edward Bach, Charles E Wheeler, James Kenyon, Margaret Tyler, Douglas Borland, Sir John Weir , Donald Foubister, Margery Blackie e Ralph Twentyman tra gli altri. I nomi famosi non sono solo i medici: la signorina Marion Brew, 'Lady Soprintendente' o Matrona negli anni 1875-1906, fu figura di spicco nella professione infermieristica. Traduzione di Valeria Ballarati https://www.uclh.nhs.uk/ourservices/ourhospitals/rlhim/pages/historyofrlhim.aspx 
Sabato 24 Settembre 2016 00:00
Auguri Dottore!
Frase iniziale su sfondo uniforme: “Non è la malattia che importa: è il paziente”.
E’ l’autunno del 1935, un uomo barbuto e il suo cocker nero sono nel bosco, cercano qualcosa tra i fiori e le erbe di campo. La luce del mattino filtra tra gli alberi. L’uomo osserva ma non trova e si spinge al limite del bosco, posto su un’altura: si apre una bella visuale sui campi circostanti e dà una lunga occhiata nei dintorni. D’un tratto in lontananza vede l’incrocio di due stradine e ha un’intuizione: si incammina verso l’obiettivo affrettandosi man mano, il passo sempre più deciso, più veloce, giungendo sul posto affannato. Si china ad osservare meglio un gruppo di fiori gialli, accarezzandone uno dal basso verso l’alto, tenendo lo stelo tra le dita: sorride. Poi osserva il terreno dove sono cresciuti, la luce del giorno, la direzione da cui proviene una leggera brezza e infine si siede a terra a gambe incrociate. Estrae dalla tasca del giaccone il suo taccuino zeppo di appunti (è una delle ultime pagine) e annota poche informazioni: ottobre 1935, Sinapis arvensis (Senape), tristezza senza ragione, bivio a nord-est. Si toglie le scarpe, si stende sul prato incrociando le mani dietro la nuca e osservando il cielo si rilassa. Nel rialzarsi dà un’ultima carezza al fiore giallo e si incammina sorridente in direzione del paese (cartelli indicazione). Il racconto ricomincia anni prima.
Edward Bach nasce a Moseley, oggi un sobborgo di Birmingham, il 24 Settembre 1884. Pubblicato la prima volta il 24.09.14
Lunedì 19 Settembre 2016 00:00
L'evento, organizzato dal vicepresidente della XII commissione del Senato Maurizio Romani, con l'Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus, affronterà diverse tematiche: salutogenesi e prevenzione, formazione, buona pratica clinica, ricerca clinica No-Profit, esigenze sociali e prospettive future. L'obiettivo è quello di promuovere un'educazione alla salute, un invecchiamento sano e limitare l'uso di farmaci riducendo i costi sociali.
14 SET - Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali al centro dell'attenzione il prossimo 29 settembre in occasione di un simposio nazionale sul tema organizzato dal vicepresidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Maurizio Romani, insieme all'Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona Onlus. Nel corso dell'incontro dal titolo "Le Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali nel Servizio Sanitario Nazionale per l’uguaglianza dei diritti di salute oltre le esperienze regionalistiche", verranno affrontate diverse tematiche: Salutogenesi e Prevenzione, Formazione a Profilo Definito, Buona Pratica Clinica, Ricerca Clinica No-Profit. Criticità, esigenze sociali, e prospettive future. In Europa non meno di cento milioni di persone fanno regolarmente uso di prestazioni sanitarie di Medicine Non Convenzionali a livello preventivo e curativo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità per rispondere adeguatamente alle nuove sfide del XXI secolo, la medicina deve concentrarsi sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia. Un concetto, questo, da sempre alla base della Medicina Tradizionale.
Leggi tutto...
Mercoledì 07 Settembre 2016 00:00
Ho scritto questo articolo con il contributo di Valeria Ballarati, cara amica nonché consulente certificata (BFRP) dalla Dr. Edward Bach Foundation: grazie Valeria, come sempre hai dimostrato con la tua umiltà e semplicità di essere in grado di entrare nel cuore di tutti. Buona lettura… Simone Quagliata
“Ni”, una via di mezzo fra il “sì” ed il “no”. Questa sarebbe la dicotomica frase che vi sentireste rispondere dalla scienza alla domanda: “l’acqua possiede una memoria?”. Eppure, come spesso accade, la stessa non ha mai deciso di archiviare il quesito e a dimostrazione di questo vi sono centinaia di scienziati in giro per il mondo impiegati nel tentativo di scovare delle evidenze. In realtà vi è una doppia divisione: chi spera nel riuscire a tenere buona l’idea della bufala e chi invece di scovare prove tangibili e ripetibili del fatto che “si, l’acqua possiede una propria memoria”.
Ma che cos’è la memoria dell’acqua? Si definisce tale la presunta proprietà dell’acqua di mantenere un “ricordo” delle sostanze con cui è entrata in contatto, tutto qui. Niente di più “semplice”.
Leggi tutto...
|
|