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di Valeria Ballarati

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La rivoluzione a portata di piatto

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Corso interattivo di cucina vegan a prezzo popolare a cura di Vegan Riot!

Domenica 27 novembre 2011 ore 10.00

Programma:

Ore 10.00-13.30: preparazione collettiva di un pasto vegan dall’antipasto al dolce
Ore 13.30: consumazione di quanto preparato

Contributo corso € 20, pranzo incluso
I partecipanti potranno essere raggiunti per il pranzo, previa prenotazione, da uno più accompagnatori dietro il pagamento di un piccolo contributo di € 7
Corso: Max 10 partecipanti
Le adesioni su Facebook non verranno prese in considerazione!
Qualora decideste di intervenire e prenotare, sarebbe consigliabile non darci pacchi dell’ultimo momento.

Per prenotazioni:  Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - 348/5264138

Presso il CSOA Macchia Rossa
Via Pieve Fosciana n. 82, Roma

ATTENZIONE!  Corso di cucina di Vegan Riot 27 novembre
IL NUMERO DEI PARTECIPANTI E' STATO RAGGIUNTO: PROSSIMO CORSO 11 DICEMBRE!

 

Le 7 Categorie dei Fiori di Bach

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Come abbiamo detto i Fiori di Bach sono 38, ogni fiore corrisponde ad una precisa emozione, e il Dr Bach li suddivise in sette gruppi o categorie principali.

Se la prima intuizione che lo portò alla scoperta di questo metodo di cura rivoluzionario riguardava l’individuo – curare la persona nel suo insieme, non come singolo organo - la seconda intuizione riguardava le modalità di reazione degli esseri umani. Voglio raccontarvi come trovò il collegamento.

La sera della vigilia di Natale del 1928 era stato invitato ad una cena londinese della loggia massonica di cui faceva parte. In realtà aveva accettato l’invito controvoglia e non si stava divertendo molto, e così, per passare il tempo, incominciò ad osservare il comportamento degli altri invitati.

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In un mondo migliore

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IN UN MONDO MIGLIORE è un ambizioso e riuscito apologo su famiglia, educazione e non-violenza.

E’ il sesto lungometraggio di Susanne Bier, una delle registe scandinave più famose, che ha sempre messo al centro delle sue storie sentimenti forti e rapporti familiari animati da passioni violente.

Con “Non desiderare la donna d'altri” (2004) aveva dipinto un triangolo che vedeva due fratelli contendersi l'amore della moglie di uno dei due; con “Dopo il matrimonio” (2006) aveva esplorato, attraverso un altro triangolo, la forza dell'amore coniugale ma anche quella dell'istinto di sopravvivenza.
Con questo “HAEVNEN” (vendetta, suona il titolo originale), imposta un racconto che, a colpi di montaggio alternato tra l'Africa dei medici da campo e la Danimarca opulenta dei borghesi, suggerisce, con tensione costante e perfetta, che la violenza nasce in qualsiasi luogo e condizione sociale,non c'è contesto o spiegazione socioculturale che tenga.

Il dottor Anton (Mikael Persbrandt) è un medico idealista che lavora in una missione umanitaria in Africa, dove si trova, con mille difficoltà, a fronteggiare i soprusi di Big Man esercitati sulle donne e sui loro corpi inermi.

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Tutti per uno

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TUTTI PER UNO aggiorna, ai tempi repressivi di Sarkozy, la tradizione francese del cinema sull’infanzia come scuola di libertà.

Da Jean Vigo a “Stella”, passando naturalmente per il Truffaut de “Gli anni in tasca”, non si contano, infatti, i film d’oltralpe che cercano nel mondo dei bambini la traduzione concreta dei principi predicati dalla Rivoluzione francese: liberté, egalité, fraternité (libertà, uguaglianza, fraternità).

La questione degli immigrati, in particolare di quelli clandestini, non riguarda solo l’Italia ma è un problema diffuso, spesso utilizzato dalla politica per ottenere consensi e racimolare voti, seminando la paura che gli stranieri possano minare l'equilibrio o la stabilità dei paesi ospitanti.

Un tema politico e sociale molto caro alla Francia odierna, da cui il regista Romain Goupil prende spunto per tracciare una storia dai toni favolistici in cui l'unione di un gruppo di bambini si fa portavoce di una vera e propria resistenza, con il solo appoggio di una madre tenace, ancora legata (come i bambini) alla speranza e al sogno di un Paese più “giusto”.

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Vivere nella paura

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Video

Per discutere dei loro affari i mafiosi siedono ai tavoli di un circolo intitolato a Falcone e Borsellino.

Minacciano te e i tuoi cari se non paghi e non fai quello che dicono.

Ti prendono per paura.

Ma per quanto tempo si può vivere nella paura?

 


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