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di Valeria Ballarati

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10 Ragioni per non picchiare i nostri Bambini, di Jan Hunt

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1. Picchiare i bambini insegna a questi ultimi a diventare a loro volta individui violenti. Da numerosi studi e ricerche è emersa una diretta correlazione tra le punizioni corporali subite nell'infanzia e il comportamento violento di giovani e adulti. Da piccoli, praticamente tutti i peggiori criminali sono stati regolarmente minacciati e percossi.
2. Il messaggio lasciato dietro di sé dal castigo dice che è giusto maltrattare chi è più piccolo e debole di noi. Il bambino conclude quindi che è giusto essere violenti nei confronti di bambini più piccoli. Da adulto, quella stessa persona non avrà compassione di individui più deboli di lui e proverà timore nei confronti dei più forti.
3. I bambini imparano dall'esempio dei genitori.

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Nascita di un Purgatorio

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Sino al XII secolo il Purgatorio non solo non esisteva, ma la prola purgatorium non era nemmeno un sostantivo. Certo non si può datare una credenza come si fa con un avvenimento, ma si può ragionevolmente far risalire la nascita del Purgatorio tra il 1150 ed il 1250.

Nell'esaminare a fondo gli avvenimenti e le idee dell'epoca, forte é la sensazione che la nascita del Purgatorio sia stranamente legata alla Terza Crociata (1187) indetta da Papa Gregorio VIII. Dopo il disastro delle prime due e le sconfitte subìte ad opera di Saladino, ben pochi avrebbero partecipato alla terza spedizione senza una sostanziosa contropartita. Non potendo questa essere corrisposta in termini economici (erano infatti necessari circa centomila uomini), la si configurò in termini spirituali. Si cominciò a parlare di Purgatorio, di punizioni nell'aldilà come consguenza dei nostri peccati, del fuoco e del gelo, e si lanciò per la prima volta l'idea che queste conseguenze potessero essere superate con una nuova formula chiamata "indulgenza".

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La Speranza non é in vendita

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Finché c'é vita c'é speranza.

Il detto é molto antico ma vero solo per metà. Non basta infatti essere vivi per sperare: bisogna anche credere nella giustizia e impegnarsi a costruirla.

Non c'é speranza senza speranza di giustizia.

In un mondo d'ingiustizie sempre più intollerabili, la speranza rischia di diventare un bene alla portata di pochi. Vogliamo dire no a questa "falsa" speranza, esclusiva, fondata sulla disperazione degli esclusi. Ma sopratutto vogliamo esortare a costruire la speranza vera, la speranza di tutti.

E' un compito che richiede molto impegno. Non é sufficiente indignarsi, riempire le piazze, esibire mani pulite, un profilo morale trasparente. L'etica individuale é la base di tutto, la premessa per non perdere la stima di sé. Ma per fermare il mercato delle false speranze bisogna trasformare la denuncia dell'ingiustizia in impegno per costruire la giustizia.

 

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In Germania 1 giovane su 5 ignora Auschwitz

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Berlino, 25 gennaio 2012 - Un giovane tedesco su cinque (21%) di età compresa tra 18 e 29 anni ignora cosa sia stato Auschwitz. Lo rivela un sondaggio del settimanale Stern in occasione della Giornata della Memoria, che si celebra venerdì e che coincide con la liberazione del campo di sterminio nazista da parte dell’Armata Rossa. Anche sull’ubicazione del lager le conoscenze di molti tedeschi sono lacunose: il 31% non sa che si trova in Polonia.

Dal sondaggio emerge anche che il 43% non ha mai visitato uno dei luoghi in cui venne compiuto l’Olocausto, con la percentuale che sale al 46% tra i tedeschi dell’ovest, mentre solo un tedesco dell’est su quattro (27%) non si e’ mai recato di persona in uno di questi luoghi dell’orrore.

Se nel 1994 una maggioranza del 53% riteneva che fosse ormai giunto il momento di chiudere definitivamente i conti con il capitolo più oscuro della storia tedesca, a volerlo oggi è solo il 40%, con il 56% che ritiene necessario mantenere vivo questo ricordo.

Quasi due terzi dei tedeschi (65%) affermano poi che la Germania a causa del suo passato non ha responsabilità verso altri popoli, con il 31% che manifesta un’opinione opposta.

Fonte

Ascolta Hava Nagila nella versione di André Rieu

 

 

Life is now!

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Per chiunque, la vita é adesso.

 


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