Giovedì 08 Dicembre 2011 00:00
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Care donne che eravate in piazza con noi il 13 febbraio, a rivendicare dignità e rispetto, care tutte le altre, italiane per nascita o per scelta. Care donne che non hanno perso il coraggio, la voglia di esserci, il progetto di contare, la speranza di uscire da questi anni di fango. Care donne singolari e plurali, diverse l’una dall’altra, sorelle compagne amiche, figlie e madri, siamo di nuovo qui, tutte unite, perché tutte unite siamo una forza e con “una forza” è ora che facciano i conti. Tutti. Siamo una forza, per quante siamo e per come siamo.
Siamo quelle che tengono insieme affetti e lavoro, cura e responsabilità, libertà e senso del dovere. Siamo quelle che il diritto di essere cittadine se lo guadagnano giorno per giorno sulle barricate della vita quotidiana. Non c’è da uscire solo da una crisi economica, ma da una crisi politica, una crisi istituzionale, una crisi morale, da una logica, un immaginario, un ordine.
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Venerdì 25 Novembre 2011 00:00
Per la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro la donna due eventi in programma qui da noi, dal titolo
"Vorrei essere una farfalla" - Donne alle donne.
Venerdì 25 Novembre presso la scuola ITC Emanuela Loi di Nettuno dalle ore 10 alle 18
Mostra Fotografica con percorso didattico sul tema della violenza di genere dal titolo
"Luglio 1976, le donne raccontano"
La mostra é a cura dell'Associazione "Lilith" di Latina
Domenica 27 Novembre presso il Forte Sangallo di Nettuno il Teatro racconta le donne
ore 17,00 "Viola, Violetta, violata" a cura di Beatrice Marcucci
ore 18,00 "Anime nel buio, La violenza sulle donne in 12 scatti. Il coraggio delle donne in 12 testimonianze" a cura di Giorgia Amantini
Iingressi ad offerta libera.
Eventi patrocinati dal Comune di Nettuno e dall'Assessorato alla Cultura
Guarda lo spot Non chiamarlo Amore
Venerdì 04 Novembre 2011 00:00
Sono tre, lavorano con una sintonia da 007, ma non sono le «Charlie’s angels». Anzi. Sono così concrete che se provi a paragonarle agli «angeli» - non solo alle investigatrici ma pure a quelli tradizionali, eterei, che si dice accorrano quando gli esseri umani sono in difficoltà - storcono il naso: «Siamo ostetriche - dice Anna, sguardo serio e sorriso aperto - il nostro lavoro è reale, fisico, adoperiamo le mani. Solo non lo facciamo in una sala parto ma in case private».
Anna Ruocco, Giovanna Dentis e Lorella Montegazza sono levatrici a domicilio. Con la coordinatrice Liberata D’Ambrosio, formano l’équipe nata nel 1997 all’ospedale Sant’Anna che permette alle donne che lo desiderano, e hanno buona salute, di partorire nelle loro camere da letto, assistite dal compagno o dal marito anziché in un ospedale circondate da medici e macchine. A Torino queste donne non sono tantissime ma ogni anno di più: 22 nel 2008, 21 nel 2009 e 39 nel 2010. Quando il progetto è partito erano appena due. Un piccolo boom, nella prima e unica città d’Italia in cui il servizio è pubblico, e legato a una struttura ospedaliera. Le tre ostetriche, quando non sono in giro a far nascere bambini, le trovi lì nella stanza verde al secondo piano.
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Sabato 15 Ottobre 2011 00:00
"Vi ringraziamo per il sostegno dimostrato durante questi mesi di attività della Campagna Noppaw (NObel Peace Prize for African Women) e il contributo che tutti voi avete dato in diversi modi per appoggiare questa proposta. Nei prossimi mesi già sono in calendario tante iniziative a cui vi invitiamo a partecipare ancora con lo stesso entusiasmo e coinvolgimento. Questa assegnazione ha dimostrato il riconoscimento che l'Africa cammina davvero con i piedi delle donne e che sono loro in tutto il modo a portare avanti l'impegno per la costruzione della pace e lo sviluppo di una società democratica. Noi continueremo a lavorare per valorizzare e promuovere il ruolo fondamentale di tutte le donne!". Campagna NOPPAW
La pace ha il volto delle donne d’Africa!
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Giovedì 13 Ottobre 2011 00:00
"MEGLIO perdere un marito che un'amica". Susan Sarandon, eterna cattiva ragazza. Io ballo da sola, oppure in coppia con altre. Complici, sorelle, compagne di avventure. Louise che guarda Thelma, si danno un bacio e sorridono, spiccano il volo sopra al precipizio. Il coraggio è donna, al plurale. "L'amicizia femminile ha una potenza straordinaria. Piangiamo e ridiamo, possiamo fare e disfare il mondo in una notte. A volte non ci sentiamo per settimane, mesi, ma poi ripartiamo dal punto nel quale ci eravamo lasciate. In nessun'altra relazione si può rimanere così fedeli nel tempo". Gli uomini passano, un amante prima o poi tradisce. Susan Sarandon si è separata l'anno scorso da Tim Robbins, erano la coppia più longeva di Hollywood, 23 anni di vita comune e due figli, senza essersi mai sposati. "Pensavo, e lo penso ancora, che il matrimonio rende le cose più scontate".
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Sabato 08 Ottobre 2011 00:00
3 ottobre 2011 - È on line il sito www.africanwebpuzzle.org.
Aiutaci a comporre il puzzle aggiungendo uno o più tasselli. In questo modo appoggerai la Campagna Noppaw, che propone la candidatura delle donne africane al Nobel per la Pace 2011! Ti chiediamo anche una mano a diffondere la notizia, inserendo in evidenza sul tuo sito e sui tuoi social network il link all'African Web Puzzle. Anche Ligabue sul suo sito Ligachannel invita ad appoggiare la Campagna Noppaw, dedicandole la canzone "Le donne lo sanno". Leggi la notizia cliccando qui. Ideatori e realizzatori dell'African Web Puzzle sono Dinamo Italia e DinamoLab.
La superficie dell'Africa di 30.227.467 km², è stata divisa in due milioni di tasselli, ognuno di 15,113733 km². Ogni tassello vale 2 euro, ma puoi aggiungere anche più tasselli, contribuendo così a comporre il puzzle più rapidamente. Al momento dell'aggiunta dei tuoi tasselli, ti verrà inviato un ringraziamento con la citazione dei km quadrati aggiunti al puzzle.
Sul sito potrai vedere il riempimento graduale del puzzle.
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Giovedì 23 Giugno 2011 00:00
Allattamento al seno/2 Prendiamoci la libertà di scegliere
di Simona Ravizza
Prendiamoci la libertà di scegliere. Anche quella di non allattare il proprio bimbo al seno. Dopo avere invitato a non vergognarsi ad attaccare al seno il bebè anche nei luoghi pubblici, ritorno subito sull’argomento per due motivi:
1) le principali associazioni italiane di tutela e promozione dell’allattamento al seno stanno mettendo pesantemente sotto accusa uno spot tv della Chicco sui biberon. Sono l’Associazione italiana consulenti professionali in allattamento materno; Babyconsumers; Ibfan Italia; Il Melograno; La Leche League Italia e il Movimento allattamento materno italiano. Tutte unite contro quella che viene definita “la pubblicità più aggressiva sull’alimentazione artificiale trasmessa in tv negli ultimi anni”. Nel mirino il messaggio – giudicato fuoriviante – che le mamme sanno che quando allattare non è possibile possono contare su un biberon che riproduce al 100% il loro seno;
2) sono convinta che per scegliere bisogna conoscere l’importanza del latte materno per la crescita psicofisica del bambino.
Ma c’è una domanda che mi frulla in testa:
E’ meglio un biberon dato con amore o una tetta messa a disposizione controvoglia?
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Mercoledì 15 Giugno 2011 00:00
Dopo Usa e Canada «La Marcia delle zoccole» è approdata in Europa, in Australia e in America Centrale. Centinaia di donne in minigonna e scarpe con tacchi vertiginosi hanno sfilato per le strade per protestare contro chi dà la colpa alle vittime di violenze sessuali per indossare vestiti troppo succinti.
Le SlutWalk (marce delle zoccole) erano iniziate ad aprile scorso a Toronto dopo che un ufficiale della polizia aveva dichiarato che le donne dovrebbero evitare di vestirsi come «sluts», zoccole, per non essere violentate o molestate. Le proteste si erano poi diffuse negli Stati Uniti e, durante il weekend sono state organizzate a Città del Messico, a Matagalpa, in Nicaragua, e nella capitale dell'Honduras, Tegucigalpa. A Città del Messico donne e uomini hanno manifestato insieme portando striscioni con le scritte: «No vuol dire no» (Afp)
SlutWalk a Londra, da Hyde Park Corner, luogo simbolo del free speech, a Trafalgar Square, migliaia di donne, accanto a molti uomini, hanno rivendicato il diritto di andare in giro vestite come pare a loro senza sentirsi accusare di «attirare gli stupratori» (Afp)
In Gran Bretagna il tema della violenza sessuale è ad alta tensione dopo la battuta del ministro della giustizia Ken Clarke secondo cui «c'è stupro e stupro»: quando chi subisce violenza conosce lo stupratore, il reato può essere derubricato a «di seconda classe» (Afp)
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Venerdì 27 Maggio 2011 00:00
Quello che le donne non dicono è una delle canzoni più celebri di Fiorella Mannoia. Scritta da Enrico Ruggeri e da Luigi Schiavone e prodotta da Celso Valli, fu cantata dalla Mannoia al Festival di Sanremo 1987, vincendo il Premio della Critica. Rimase nella Hit parade per molte settimane. La canzone apparve per la prima volta nell'album Canzoni per parlare (1988).
Ruggeri scrisse la canzone al femminile con l'intento di modificarla alla fine della stesura dal punto di vista maschile, ma soddisfatto del risultato decise di cederla ad un'interprete femminile. Tra le prime artiste pensate vi fu Lena Biolcati, reduce dal successo di Grande grande amore al Festival di Sanremo 1986. Negli anni a seguire la canzone ha continuato ad avere un enorme successo, facendo anche da colonna sonora per programmi e pubblicità e molte volte anche film e riuscendo addirittura a vincere il disco d'oro per le vendite online nel 2011, 24 anni dopo la sua pubblicazione.
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Giovedì 26 Maggio 2011 00:00
Volete capire a che punto è il sessismo? Guardate questa statua di donna di Maria Luisa Agnese
Per una bizzarra coincidenza mi sono trovata di fronte alle donne violate di Paul McCarthy in mostra a Punta della Dogana a Venezia proprio nei giorni della bufera internazionale scoppiata intorno alle accuse di violenza sessuale a Dominique Strauss-Kahn. Le statue dell’artista americano sono in gesso e silicone, donne a grandezza naturale sdraiate su un tavolaccio da lavoro, corpo nudo e gambe larghe quasi abbandonate e perlopiù senza testa o meglio con la loro testa/volontà/anima annientata, in quanto sormontata da un grosso testone maschile. Schiacciate dall’oppressione sessista della società, si vedono negata l’identità di genere: sessuale, sociale, persino estetica.
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