Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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26^ Edizione Invito al Cinema

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Audizione alla Camera sulla Naturopatia

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Al minuto 1:41:35

"I primi a richiedere questa regolamentazione siamo proprio noi, cioé quella parte sana e preparata della naturopatia che ha necessità di essere regolamentata.

La Naturopatia la possiamo configurare all'interno dell' alveo di una Educazione alla salute che aiuti alla prevenzione. Il Naturopata per definizione, così come le discipline complementari che sono ben delineate dall'OMS, hanno un'epistemologia propria e una loro semantica propria.

Probabilmente andrebbe ridisegnata un'area della salute specifica per queste discipline, come accade in Portogallo, in Germania o in altri paesi europei, dove c'é una definizione specifica di quest'area della salute, con terminologie e semantica propria, che nulla a che fare hanno con il sanitario ma interagiscono in maniera sinergica con il sistema sanitario. Al naturopata non interessa né fare diagnosi, né fare cura, né fare terapia. Diciamo che il Naturopata lavora un passo precedente, a monte di tutto  questo proprio per coadiuvare, per non arrivare possibilmente alla patologia.

Quello che noi chiediamo é, anche in virtù del diritto individuale alla scelta del metodo terapeutico da parte del cittadino, un riconoscimento prorpio per garantire la sicurezza e la qualità al cittadino, di questa disciplina che ormai viene richiesta da gran parte della popolazione.

Noi chiediamo questo riconoscimento in modo che si determini un'area specifica della Naturopatia quale disciplina complementare praticata da non medici, che si riconoscono nelle definizioni e nelle competenze che sono state loro assegnate dai documenti strategici dell'oms, l'ultima versione é quella 2004-2022."

Adele Lamonica - Presidente Inat


"Il concetto di salute ha subito un'evoluzione: in questo momento sentiamo fortemente il bisogno di stabilire un'area dove Salute non corrisponda prettamente a Sanitario. C'é bisogno di un'area altra, di un'altra cosa perché le discipline cojmplementari, le CAM, o come vogliamo chiamarle, sono altro"

Vera Paola Termali - Vice Presidente Inat e Presidente Associazione BFRP   www.bachitalia.it



 

Gnocchetti miglio ed erbette

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INGREDIENTI

Per 2 persone:
•    150 g di miglio
•    1 kg di erbette fresche
•    1 porro
•    olio extra-vergine d'oliva
•    noce moscata
•    pepe
•    lievito in scaglie o parmigiano vegan

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Un francobollo per promuovere l'allattamento

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La Leche League International è lieta di annunciare per lunedì 17 ottobre l'emissione di un francobollo delle Poste Italiane dedicato ai 60 anni dell'associazione, avvenuta il 17 ottobre 1956 a Chicago (Illinois, USA).

Ecco il comunicato stampa delle Poste Italiane, che La Leche League Italia ringrazia di cuore assieme al Ministero per lo Sviluppo Economico e all'Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato per la realizzazione grafica e per la competenza dimostrata nell'individuare i tratti salienti che contraddistinguono LLL nel mondo.

Da lunedì 17 ottobre potete quindi spedire lettere e cartoline ovunque e promuovere contemporaneamente l'allattamento! :-)


La Leche League Italia
 

Del mangiar carne

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Plutarco (46/48 d.C.-125/127 d.C.): vegetarianesimo “secondo natura”

“Consideriamo senz’altro assurda la convinzione di quanti affermano che l’uso di mangiare carne abbia un’origine naturale. Che l’uomo non sia carnivoro per natura, è provato in primo luogo dalla sua struttura fisica. Il corpo umano infatti non ha affinità con alcuna creatura formata per mangiare la carne: non possiede becco ricurvo, né artigli affilati, né denti aguzzi, né viscere resistenti e umori caldi in grado di digerire e assimilare un pesante pasto a base di carne. Invece, proprio per la levigatezza dei denti, per le dimensioni ridotte della bocca, per la lingua molle e per la debolezza degli umori destinati alla digestione, la natura esclude la nostra disposizione a mangiare carne. Se però sei convinto di essere naturalmente predisposto a tale alimentazione, prova anzitutto a uccidere tu stesso l’animale che vuoi mangiare. Ma ammazzalo tu in persona, con le tue mani, senza ricorrere a un coltello, a un bastone o a una scure. Fa’ come i lupi, gli orsi e i leoni, che ammazzano da sé quanto mangiano: uccidi un bue a morsi o un porco con la bocca, oppure dilania un agnello o una lepre, e divorali dopo averli aggrediti mentre sono ancora vivi, come fanno le bestie. Ma se aspetti che il tuo cibo sia morto e la vita presente in quelle creature ti fa vergognare di goderne la carne, perché continui a mangiare contro natura gli esseri dotati di vita? Eppure, neanche quando l’animale è morto lo si potrebbe mangiare così come si trova, ma si lessa, si arrostisce, si modifica la sua carne per mezzo del fuoco e delle spezie, alterando, trasformando e mitigando con innumerevoli condimenti il sapore del sangue, affinché il senso del gusto, tratto in inganno, possa accettare quanto gli è estraneo”.

(Plutarco, Del mangiare carne, in Id., Del mangiare carne. Trattati sugli animali, Adelphi, Milano, 2001, pp. 60-61)

 


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