
Referendum NO Green Pass – Tutte le ragioni per dire SI alla raccolta firme
La raccolta delle firme promossa dal Comitato referendario costituito da studiosi, docenti universitari, professionisti ed esponenti della cultura italiana al fine di indire un referendum abrogativo del Green Pass, ai sensi dell’art. 75 della Costituzione, ha curiosamente suscitato in questi giorni rilievi strumentali e fuorvianti, provenienti in parte da fonte anonima, in parte da soggetti noti al pubblico per avere sostenuto, in passato, posizioni critiche in opposizione alle scelte governative e in parte da soggetti che hanno avviato raccolte di firme per finalità al momento sconosciute.
Per chiarire i dubbi dei cittadini, riteniamo quindi necessario rispondere punto per punto ai rilievi suddetti:
- “Se il referendum fallisce, il Green Pass diventa obbligatorio” – Non è vero. Il Green Pass è già obbligatorio, perché introdotto dal Governo con una serie di decreti legge, in parte già convertiti in legge.
- “Se il referendum fallisce, si rischia di legittimare il Green Pass’ – Non è vero. In caso di esito negativo, il referendum abrogativo non legittimerebbe alcunché. Giuridicamente, è uno strumento predisposto per chiedere l’abrogazione – e non la legittimazione – di una legge o di un atto avente forza di legge. Il referendum, inoltre, non impedisce lo svolgimento di altre azioni, quali ricorsi, scioperi o altro: la stessa incostituzionalità delle norme sul Green Pass può essere fatta valere prima, durante e dopo il referendum. Semmai, allo stato attuale, è il comportamento degli italiani che utilizzano il Green Pass a legittimare questo odioso strumento di discriminazione individuale e sociale.