Mercoledì 27 Giugno 2012 00:00
Bambina di sei anni chiede ed ottiene di avere accanto il proprio cane mentre si cura (in ospedale)
Primo caso di applicazione del nuovo regolamento aziendale. Al San Donato “Jacky” è già diventato la mascotte di pediatria.
AREZZO - Sopportare una maschera che ti impone l’ossigeno, o una flebo a soli sei anni è davvero dura. Ma al San Donato oggi per la prima volta, a dare assistenza alla piccola Ambra P., di Montagnano, oltre alla mamma Francesca, c’è Jacky.
Jacky è un pastore australiano di appena un anno. Un cane amorevole, con gli occhi vispi, pelo lungo a chiazze nere, rosse e bianche. Sta nel letto con Ambra, ai suoi piedi, e appena lei si muove lui la guarda, le scodinzola, sembra che le sorrida e le dica “Dai coraggio, presto torniamo a casa”.
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Martedì 26 Febbraio 2013 00:00
Elezioni 2013.
Ecco il commento della mia bambina di 9 anni, ieri sera a tavola, mentre ascoltavamo il telegiornale e si diceva che non c'era maggioranza, che i partiti, troppo diversi traloro, non sarebbero riusciti a mettersi d'accordo per governare:
Mamma, secondo me l'Italia dovrebbero chiamarla "Paese Arcobaleno".
A volte le menti piccole sono più acute delle grandi menti ...
Lei non si sconvolge per le differenze, le vede come una cosa bella, come un valore aggiunto.
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Domenica 14 Ottobre 2012 00:00
Una femmina ammazzata da un maschio ogni due giorni. Gli omicidi sono in decrescita, i femminicidi aumentano. “Mai più complici”, è il titolo dell’incontro che si svolgerà oggi, a Torino, sulla violenza contro le donne. Si parlerà per capire. Ma anche, come in una laica cerimonia collettiva, per celebrare apertamente, casomai qualcuno non l’avesse ancora capito, la fine della cultura del lamento: invaderemo ogni spazio pubblico, reagiremo colpo su colpo.
Non siamo più disposte a commentare e tollerare, a piangere e stigmatizzare. È ora che incomincino a piangere gli uomini, perché è di loro che si tratta. È ora che incomincino a prendersi le proprie responsabilità emotive, a emarginare l’affettività malata di quelli che alzano le mani contro le loro compagne, le fidanzate, le mogli, le ex. È ora che incomincino a sentire l’urgenza di riflettere sul desiderio e sulla paura, sulla debolezza che genera violenza. È ora che imparino, anche loro, a guardarsi dentro.
Come funziona l’amore da quando le donne non si sentono più inferiori? Si incomincia interrogandosi sul proprio disagio di uomini civili di fronte ai delitti degli altri. Poi ci si interroga sulla propria condizione di genere. E poi, magari più consapevoli, si riesce a cambiare: provateci, ragazzi. Adesso!
Fonte
Chi l'organizza
Martedì 02 Giugno 2015 00:00
"Lot Motun chiamò il suo cane. Il cane drizzò le orecchie e gli si avvicinò strisciando. Lot prese l'animale per le orecchie corte e scarne e si rotolò con lui nel fango."
La Signorina Willerton si appoggiò allo schienale della sedia, rilassandosi. Era un buon inizio. Ora avrebbe programmato l'azione. Doveva esserci una donna, naturalmente. Magari una donna che Lot avrebbe ucciso. Quel tipo di donna era sempre portatrice di guai. Avrebbe potuto addirittura esser lei a provocarlo sino a farsi ammazzare, con la sua condotta licenziosa. E da quel momento, Lot sarebbe stato perseguitato dal rimorso, forse. In tal caso avrebbe dovuto dotare Lot di principi morali, ma questa non sarebbe stata una cosa difficile. Ora, come avrebbe fatto a introdurre tutto ciò nella situazione di passione amorosa che non poteva certo mancare, si chiese. Avrebbero dovuto esserci delle scene piuttosto violente, naturalistiche, quel genere di cose sadiche che di solito vengono associate ai braccianti e ai mezzadri, nei libri. Era un problema. D'altra parte, alla Signorina Willerton piacevano i problemi. Più di tutto le piaceva programmare le scene di passione, ma poi, quando arrivava il momento di metterle sulla carta, cominciava a sentirsi strana e a chiedersi cosa avrebbe detto la famiglia quando le avrebbe lette. Garner avrebbe schioccato le dita e non avrebbe perso l'occasione per strizzarle l'occhio; Bertha si sarebbe fatta una pessima opinione di lei; e Lucia avrebbe detto con quella sua vocetta sciocca: "Che cosa ci hai nascosto per tutto questo tempo, Willie? Che cosa ci hai nascosto?", e avrebbe fatto una delle sue solite risatine soffocate. Ma la Signoria Willerton non poteva pensare a tutto questo, non in quel momento: doveva programmare i personaggi.
é un brano tratto da Tutti i Racconti, di Flannery O'Connor, Bompiani
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