Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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24 Settembre 1886, Moseley, Birmingham

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Il 24 settembre 1928 era un normale giorno di visita.

La clinica del Dott. Bach si trovava in uno stabile a tre piani nel centrale quartiere di Marylebone, al n. 82 di Harley Street, una via nota per il gran numero di specialisti in medicina e chirurgia che vi praticavano. Il logopedista Lionel Logue riceveva al n. 146; il Dottor Charles Wilson, medico privato di Winston Churchill, al n° 29; il famoso dermatologo James Galloway al n° 54. Altre personalità vi dimoravano e, ugualmente, illustri esponenti politici, della letteratura, architettura e pittura, avevano scelto quel luogo per stabilirsi in anni precedenti.

Divideva lo stabile con due colleghi chirurghi, il più noto dei quali era il Generale Gordon Watson. Il Generale aveva prestato servizio come medico nella guerra in Sud Africa contro i boeri, antichi coloni olandesi occupanti i ricchi territori della Repubblica del Transvaal e dello Stato Libero di Orange, in disaccordo con le mire espansionistiche dell’impero britannico. Quando il conflitto infuriò - dal 1899 al 1902 - si adoperò per la cura dei feriti inglesi, un servizio che gli aveva fruttato una medaglia al valore, esposta in bella vista nel suo ambulatorio; tornato in patria s’era poi interessato all’ortopedia, abbandonandola quasi subito per dedicarsi alla proctologia e alla chirurgia per il cancro del retto, motivo per cui era conosciuto ed apprezzato. 

Incrociarlo nell’andito gli ricordava un periodo della sua vita ...


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Socrate, Menone e Angelica

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Oggi, ripassando il Menone per l'esame d’Istituzioni di Filosofia Antica di fine luglio, arrivo a questo pezzetto di dialogo.

Menone, personaggio dubbio e corruttore, tenta di spacciarsi per quel che non e’ ma Socrate lo sgama. 

Leggendolo, al termine mi vien da ridere, mi torna in mente un altro breve dialogo con mia figlia quando aveva circa sei anni. Li metto entrambi

SOCRATE - Se ti ricordi infatti, quando io poco fa ti risposi a proposito della figura, respingemmo una risposta di questo tipo, cercava di rispondere attraverso punti ancora in esame e sui quali non c'è ancora un accordo.
MENONE - E li rifiutammo a ragione, o Socrate.
SOCRATE - E allora, carissimo, non devi, mentre si sta ancora cercando che cosa sia la virtù nella sua interezza, pensare di chiarirla a chiunque, rispondendo attraverso le sue parti, o dicendo qualsiasi altra cosa, ma occorrerà di nuovo porre la stessa domanda, che cos'è la virtù della quale dici ciò che dici: o ti sembra che le mie parole non abbiano senso?
MENONE - A me pare che dici cose giuste.
SOCRATE - E allora rispondi di nuovo da capo: cosa dite che sia la virtù, tu e il tuo amico?

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La storia della matita

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La matita perfetta | QualitativaMenteIl bambino guardava la nonna che stava scrivendo la lettera.

A un certo punto, le domandò:
“Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me.”

La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: “È vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole, è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto. ”

Incuriosito, il bimbo guardò la matita, senza trovarvi alcunché di speciale.
“Me è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita! ”
“Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza sarai sempre una persona in pace col mondo.


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Campagna elettorale

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(...) E non arrabbiatevi con me se dico il vero. Non c'é nessuno che possa salvarsi se realmente si oppone a voi o a qualsiasi altra moltitudine  e impedisce che nella città si verifichino molte ingiustizie e violazioni della legge, ma é necessario che colui che veramente si batte per la giustizia, se vuole salvarsi anche solo per poco, viva da privato e non prenda parte alla vita politica.

Apologia di Socrate, 31-e 32-a

Platone

 

TESI 2.3 Sradicati e radicati

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Weil rimproverava alla Francia di non aver riconosciuto lo stato in cui versava.

Mentre in Germania lo sradicamento aveva assunto una forma aggressiva, “in Francia si manifestava come letargia e stupore”[1]. Era dunque paradossale osservare il suo non tener testa all’invasione germanica essendo la stessa nazione dal passato di sottomissione e di estensione per conquista nel mondo intero!  Nel doloroso crollo che sorprendeva tutti, la Francia dimostrava quanto poteva essere essa stessa sradicata: occupando altri territori aveva solo esportato lo sradicamento di cui soffriva, e pur continuando a manifestare esteriormente la sua bella chioma “un albero che abbia radici quasi completamente ròse, cade al primo urto”[2] scriveva la filosofa.  Accettando dunque il principio base chi è sradicato, sradica, va da sé che lo sradicamento accompagnato da forza è conseguenza diretta dell’espansione dei popoli europei su nuove terre ...


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