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di Valeria Ballarati

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Gli attacchi a Grillo

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"Non sono aderente al M5S ma trovo esagerati e ingiusti gli attacchi a Grillo. Egli ha denunziato la paralisi e l'impotenza del Parlamento, che non si può disconoscere. Il Parlamento, quale organo che approva leggi per il bene comune, di fatto non esiste. E' un'amara realtà, non un'offesa al Parlamento. La Boldrini non si deve offendere, deve prenderne atto. Vorrei sapere quali leggi il Parlamento ha approvato nei suoi primi mesi di vita! E quali sta discutendo, di quelle che interessano i giovani e il lavoro. Nessuna! La finta legge che cercava risorse, abrogando il finanziamento pubblico dei partiti, dovrebbe entrare in vigore solo nel 2017! Vergogna!"  Ferdinando Imposimato, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione

Il giorno dopo, su facebook:

Carissimi amici, non mi sarei mai aspettato una tale adesione alla mia difesa della verità contro una campagna di menzogne che hanno deviato l'attenzioen della pubblica opinione dai veri e irrisolti problemi del Paese. Vi ringrazio e vi esorto a valutare sempre criticametnte le versioni ufficiali.

 

 

Film La Fine é il mio inizio

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Il film è nelle sale da venerdì 1 aprile 2011.

Trama

Giunto al termine della sua vita, il grande viaggiatore, giornalista e autore di libri di successo, Tiziano Terzani, si ritira a vivere con sua moglie nell'appartata casa di famiglia ad Orsigna, in Toscana.

Decide di chiamare il figlio Folco, che vive a New York, gli vuole raccontare la storia della propria vita, l'infanzia e la giovinezza a Firenze, i tre decenni trascorsi come corrispondente dall'Asia per il Corriere della Sera e Repubblica, e infine lo sconvolgente viaggio dentro sé stesso, quando a causa del cancro si congeda dal giornalismo e si apre a esperienze spirituali in Asia.

Tre anni presso un grande saggio nell'isolamento dell'Himalaya diventano per lui l'esperienza decisiva che gli renderà possibile guardare serenamente alla morte.

Trailer

 

 

Le parole e il silenzio

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(...) Monte Oliveto ha il suo rumore: il vento.

Vetno sui cipressi del viale che dall'ingresso, dove c'é il ristorante e il parcheggio per i visitatori, conduce giù veso l'abbazia e, accanto, alla foresteria. Venti che, quando sali nella cella che ti viene destinata al primo piano, senti che si azzuffano nella vallata che sprofonda rapida. Refoli che si inseguono veloci lungo i colli brulli delle crete dove il grano, il vigneto, l'ulivo cedono il passo al pascolo. Di tanto in tanto, all'inizio di qualche strada sterrata al lato di quella che porta all'abbazia, vedi un annuncio che propone il "pecorino delle crete" prodotto dai pastori di qui. (...) Vedo l'elenco di nomi e ripenso all'incontro di Poggibonsi sullo spaesamento.*

Mi balena in testa che, tanto per cominciare, per difendersi dallo spaesamento occorrerà da parte di tutti, o almeno di molti, imparare di nuovo a dare i nomi precisi alle cose. I nomi esatti ai gesti, ai lavori, ai luoghi. A quanto prova il cuore e a quanto passa per la testa.

 

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La hit parade dell'amore

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Il dottor Veronesi sostiene che l’amore più puro è quello omosessuale, perché non è finalizzato alla procreazione. Lo sostiene in risposta a quel sindaco che aveva definito l’omosessualità un’aberrazione genetica.

Veronesi mostra di aver letto il Simposio di Platone (il sindaco si è fermato a Playboy). Ma forse l’illustre oncologo ha dimenticato il finale, altrimenti si ricorderebbe che l’amore non prevede classifiche di genere. All’origine, narra Platone, esistevano maschi, femmine e androgini dotati di entrambi gli organi sessuali.

Ma quando gli uomini vollero scalare il cielo, gli dei li punirono spaccandoli in due. Da allora ciascuno cerca la sua metà perduta: i maschi dimezzati sono diventati gay, le femmine lesbiche e gli androgini etero. Nessuno è più puro o aberrante dell’altro. E tutti possono procreare, anche se l’unione fra le due metà dello stesso sesso partorisce solo idee e non corpi.

La differenza, spiega Platone, non la fanno dunque i sessi, ma la qualità dei sentimenti: la «scala dell’amore», che va dalla bellezza fisica a quella divina. L’amore è l’energia dell’universo con cui l’uomo riesce a entrare in sintonia soltanto quando ama. L’oggetto dell’amore non è poi così importante. Può essere un maschio, una femmina, un figlio, un animale, una pianta, una montagna, un sogno, un progetto, un ideale. Quel che conta è la pulsione spirituale che l’amante esprime nell’amare.

Chiedo umilmente scusa al professor Platone se duemilaquattrocento anni dopo non abbiamo ancora imparato la lezione.

Massimo Gramellini

Platone, attraverso il sito degli studenti del Liceo Classico Beccaria di Milano 

 

Quello che noi chiamiamo amore

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13 Dicembre 1933

Quello che noi chiamiamo "amore" é una combinazione di avidità e odio, ovvero desiderare di più e avere paura di perdere. Perciò quello che noi chiamiamo "amore" deve chiamarsi IGNORANZA.

L'amore reale deve essere infinitamente  al di là della nostra comprensione, qualcosa di straordinario, di totale dimenticanza di sé, la perdita dell'individualità nell'Unità, l'assorbimento della personalità nel Tutto.

Così sembra davvero che l'amore sia proprio all'opposto del sé. (...)

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