Io sono un quaderno che venne usato dal 1968 fino al 1969.
Ho la copertina bianca con diversi modelli e marche di auto stampate sopra.
Non ero di una persona sola ma di un'intera classe di ragazzi, dove ognuno scriveva i propri pensieri e le cose che accadevano.
Nella classe succedevano tante cose: ad esempio un ragazzo di nome Marcello ha scritto su di me che quel giorno, l'11 ottobre 1968, tutta la scuola ha parlato dei propri maestri e lui era rimasto colpito da un ragazzo che, parlando della sua insegnante, diceva che lei era rimasta affezionata ad un ragazzo orfano; questo lo aveva fatto riflettere su come la vita era stata ingiusta con quel ragazzo che aveva perso, secondo lui, le persone più care al mondo: i genitori.