Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

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Il più bel racconto dell'estate (per me)

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Eravamo un bel gruppo

Eravamo un bel gruppo, amalgamati da interessi condivisi, si andava qualche volta in montagna e, per allenarsi alla montagna, una volta alla settimana si andava a Busto a piedi, per allenamento. D'inverno per prepararsi a quando veniva primavera si faceva la strada dei boschi, al buio, uno seguiva l'altro vicino vicino, con gli scarponi per la montagna da ammorbidire, e durante la strada si cantavano le canzoni del Rifugio e quelle nuove che venivano dall'America, di Joan Baez dagli arpeggi nuovi e sconvolgenti.

Eravamo un bel gruppo, ragazzi e ragazze molto amici.
Una volta eravamo andati a un raduno organizzato da “MatoGrosso" a Firenze, una sfilata interminabile e infinita con un Cardinale (vestito di rosso) Americano, un Abbé Francese fondatore di un villaggio molto “in” e molti Preti vestiti in modo normale, e di tutto non capendo niente, perché eravamo lontani. La Giuditta era dal mattino che gli scappava la pipi e non c'era un posto dove farla; quando finalmente il corteo ci ha liberati e abbiamo trovato un bar non riusciva più a farla, e noi a dirle che doveva farla se no poteva finire all'ospedale, e allora noi a farla bere, e dal gran bere gli venne un singhiozzo che non si fermava più, e per fortuna che a Virginio venne in mente che suo nonno, diceva che per far passare il singhiozzo bisognava starnutire;   c'era un carrettino che vendeva i panini e che aveva il pepe: la facemmo starnutire e il singhiozzo passò.

Eravamo un bel gruppo. Si parlava di tutto, di cose di cui non ricordo una parola perchè non c'è niente da ricordare, solo che si stava bene in compagnia, era bello.

Una domenica mattina andammo in un' ”Opera Pia” di Biella.

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Una bella storia di solidarietà

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SIENA - Rimasto senza lavoro, e con moglie e due figli piccoli a carico, ha compiuto un furto in un supermercato alle porte di Siena. Il proprietario del market, però, lo ha scoperto e ha chiamato la polizia, chiarendo di non volerlo denunciare. A quel punto, gli agenti hanno pagato di tasca loro lo stretto necessario della spesa rubata: pasta, latte, pannolini e omogeneizzati.

Il «ladro» ha 27 anni, è egiziano ed è regolare in Italia. Insieme al fratello di 19 anni ha tentato di rubare beni di prima necessità, ma quando i due, per la seconda volta, sono entrati e usciti con le buste di merce, sono stati notati dal personale del market. Il titolare ha chiamato la polizia ma non ha sporto denuncia, spiegando di aver richiesto l'intervento degli agenti solo per chiarire la situazione. I poliziotti delle volanti della questura di Siena, una volta apprese le condizioni dello straniero, che aveva con sè oltre alla pasta e al latte alcuni pacchi di pannolini e degli omogeneizzati, hanno deciso di offrire la spesa. La questura ha poi attivato anche i servizi sociali.  Fonte

Commento: 

Perché é una bella storia?

Perché il ladro non é esattamente un ladro. Perchè non tutti i poliziotti seguono alla lettera ordini o procedure. Perché il commerciante ha capito la situazione e non l'ha denunciato. Perché tutti hanno fatto funzionare il cuore, più che il cervello, e tutto é andato a finire bene.

 

 

La paura della morte

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La natura umana porta con sé la paura della morte, che diviene un vero e proprio macigno nell’età della vecchiaia. Infatti la paura di morire è strettamente legata alla paura di invecchiare. Principalmente ciò accade a causa del pensiero attuale, ben rispecchiato dalla riflessione ciceroniana che vede la vecchiaia principalmente come una condizione di perdita.

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La relazione tra paura e malattia

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(...) Un altro fondamentale aiuto è liberarci da ogni paura.
In realtà la paura no ha posto presso l’uomo perché la Divinità che è in noi, che è noi stessi, è invincibile e immortale (…). Nella nostra epoca la paura delle malattie si è estesa tanto da dare grande potenza al male poiché apre la porta a ciò che temiamo e ne facilita l’ingresso.

Questa paura è egoismo, perché se ci occupassimo seriamente della cura degli altri non troveremmo il tempo di temere le malattie che potrebbero colpirci.

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Le cose che ho imparato della vita

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“Io non so dire con parole diverse quello che ho scritto in una poesia. Quando la spieghi la poesia diventa banale. Meglio di ogni spiegazione è l’esperienza diretta delle emozioni che la poesia può svelare ad un animo predisposto a riceverle”.  Pablo Neruda

Ci sono dei momenti in cui la poesia é necessaria.

Ciao. Sono tornata.

 

Le cose che ho imparato della vita
di Paulo Coelho

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:

-Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
-Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.

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