Massimo ha 46 anni anni, vive a Campoverde (Lt) ed è infermiere.
A giugno dello scorso anno ha intrapreso un viaggio, un’esperienza affascinante che spero un giorno di poter fare anch’io: il Cammino di Santiago.
Lo incontro una sera, in negozio, grazie al mio meraviglioso “contatto” Federica (una sua cara amica). Perché lui di fondo è un po’ timido e se non ci fosse stata lei a far da tramite, dubito che sarei riuscita ad avere questa bella storia da raccontare ...
Allora Massimo, raccontami del tuo viaggio.
Ho conosciuto il Cammino per caso, frequentando i siti che se ne occupano.
E cosa ti aveva colpito?
Una cosa in particolare non c’è . E’ stata forse la novità, sentire che centinaia di persone l’avevano fatto, la voglia di partire e fare un viaggio particolare: in seguito io l’ho definito “il viaggio nel cammino” perché c’è un viaggio continuo ...
Cosa si scopre in questo viaggio?
Niente di particolare ma il bello è che ogni mattina ti alzi come se la giornata fosse identica a tutte le altre, e invece il semplice incontro e sguardo con un’altra persona fa si che quella giornata diventi irripetibile, diversa da quelle passate e a venire. Noi eravamo in due, il mio amico ed io … e bastava poco, davvero poco. E’ un’emozione che non sei in grado di descrivere, o forse sono io che non riesco, credo bisogni necessariamente viverla in prima persona.