Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri
mangiabiologico.it

Acciughe e Delfini

E-mail Stampa PDF

Frasi sull'arte e immagini: 207 citazioni per comprendere i grandi ..."Sono in Norvegia, in fondo ad un fiordo del cazzo, privo di qualsiasi attrattiva naturalistica, se non fosse perché il termine villaggio è completamente diverso dalla nostra tradizione mediterranea e dalla nostra percezione semantica; un territorio di 1410 km quadrati con una popolazione di 1147 abitanti, come capirò in seguito, uguale ad altri mille, ovvero una impalpabile spolverata di case lontane una dalle altre. Nella lunga notte invernale queste case sono rintracciabili ai bordi dell’unica strada che circumnaviga il fiordo perché hanno delle abat-jour, delle luci, delle candele finte alle finestre prive di scuri e sempre accese notte e giorno.

- Questa lontananza abitativa delle persone è rappresentativa della densità dei sudditi del regno, più grande dell’Italia, con soli cinque milioni di abitanti. La prima caratteristica di questo popolo che salta all’occhio dello straniero è la presunzione di superiorità evidente effetto della mancanza di abitudine alla convivenza che inevitabilmente porta al confronto con gli altri e ad una reale consapevolezza di sé come individui e come popolo.

- I Norvegesi disprezzano gli Svedesi, figuriamoci gli Italiani.

Leggi tutto...
 

Tesi 1.2 Parole vuote e omicide

E-mail Stampa PDF

Capitolo 1 - Cause, radici e sviluppi dell'oppressione sociale.

1.2 Parole vuote e omicide

Nell’analizzare i grandi ideali per i quali si è portati all’uso della violenza e della forza, nel testo del 1937 Non ricominciamo la guerra di Troia[1], Weil scopre che quelli di fatto sono parole che coprono un vuoto effettivo, e che sono utilizzate prevalentemente in politica: nazione, sicurezza, proprietà, democrazia, ordine autorità. Le chiama “parole omicide” perché non indicano obiettivi da raggiungere e non hanno altro scopo che la morte. In presenza di un obiettivo concreto, attraverso una forma di dialogo e compromesso, l’obiettivo sarebbe alla portata dei rivali, ma come nella guerra di Troia non c’è e le parole hanno il ruolo di Elena, abbellite di maiuscole ma senza contenuto.

Weil vorrebbe smascherare l’ipocrisia, togliere la patina di inganno, quel vocabolario artificiale in uso alla politica che genera potere, violenza, e perciò uso della forza con il pretesto della sicurezza o del bene pubblico.


Leggi tutto...
 

Italia, serve la bancarotta

E-mail Stampa PDF

Nel mese di Luglio Giovanna Faggionato, di Lettera 43, ha incontrato Serge Latouche a Parigi. E' docente di Scienze economiche all'Università di Paris Sud ed é un teorico della decrescita. Ecco l'intervista:

(...) «Sappiamo già che l'attuale sistema crollerà tra il 2030 e il 2070», spiega a Lettera43.it, «il vero esercizio di fantascienza è prevedere che cosa succederà tra cinque anni».

DOMANDA. Lei ha un'idea?
RISPOSTA. L'Europa nata nel Dopoguerra farà la fine del Sacro romano impero di Carlo Magno che cercò di restaurare un regno crollato, durò per 50 anni e fu travolto dai barbari.
D. Che cosa c'entra l'impero romano?
Crollò alla fine del V secolo, ma non morì: continuò a sopravvivere per centinaia di anni con Carlo Magno, l'impero d'Oriente e poi quello germanico. Un declino proseguito nel tempo, con disastri in successione. Come succederà a noi.
D. È la fine della globalizzazione?
R. Io la considero una crisi di civiltà, della civiltà occidentale. Solo che, visto che l'Occidente è mondializzato, si tratta di crisi globale. Ecologica, culturale e sociale insieme.

Leggi tutto...
 

Siamo tutti Aldo Pecora: firma l'appello

E-mail Stampa PDF

La società civile si mobilita e lancia un appello
Intimidazioni e minacce al fondatore di "Ammazzateci Tutti"

Aldo è un giovane giornalista calabrese, ha 26 anni, e si guadagna da vivere scrivendo e collaborando (da precario) con Rai Educational.

Nel 2005 il suo nome è rimbalzato agli onori delle cronache per aver ideato lo slogan “E adesso ammazzateci tutti”, simbolo delle battaglie e della rivoluzione silenziosa avviata contro la ‘ndrangheta da quei ragazzi che insieme a lui saranno ribattezzati “i ragazzi di Locri”.

Nel giro di qualche mese molti di loro torneranno alla vita di ogni giorno, altri finiranno assorbiti dalla politica. Aldo no. Dall’alto dei suoi 19 anni lui sogna in grande, e vuole fare di quello slogan una vera forza organizzata, slegata da vincoli ideologici appartenenti al passato, una forza che guardi a tutti quei ragazzi e quelle ragazze che, come lui ed i suoi amici, sognano un’italia libera dalle mafie e dalla criminalità organizzata. Li conosce un po’ per strada ed un po’ tra le decine di assemblee organizzate in tutto il Paese. Nasce così “Ammazzateci Tutti”.

Leggi tutto...
 

I pubblicitari scoprono l'impegno

E-mail Stampa PDF

 

(...) Che il vento sia cambiato, i pubblicitari peraltro l’hanno compreso bene. Il glamour spinto di certa moda come l’esibizione di una ricchezza sguaiata sono modelli da evitare in tempo di crisi. Anche la telefonia è passata dalle curve di Megan Gale degli Anni 90 all’ironia del pinguino Pino e di Elio e le Storie Tese senza grandi rimpianti. 

Avanti i folli. (segue)

 

Leggi tutto...
 


Pagina 40 di 257