Mangiabiologico.it

di Valeria Ballarati

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri
mangiabiologico.it

PI GRECO

E-mail Stampa PDF

Storia di un professore di matematica che un giorno, per spiegare a una classe parecchio rumorosa e maldisposta il Pi greco, disse più o meno questo:


«Il Pi greco, come sapete, è il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Se mettete in fila tre diametri, ottenete “quasi” la circonferenza, poiché ne manca un pezzettino. Piccolo, piccolissimo, ma manca.

Il Pi greco ci parla di noi, ci dice cosa siamo: esseri imperfetti, destinati per l’eternità a cercare qualcosa che ci manca. Per secoli si è cercato di determinare in modo finito quel decimale che manca, ma si è scoperto che quel numero è … infinito.

Leggi tutto...
 

La previsione in Medicina

E-mail Stampa PDF


"Per il medico - mi sembra - é cosa ottima praticare la previsione (prognosis): prevedendo infatti e predicendo, al fianco del malato, la sua condizione passata, presente e futura, e descrivendo analiticamente quanto i sofferenti stessi hanno tralasciato, egli conquisterà maggior fiducia di poter conoscere la situazione dei malati, sicché essi oseranno affidarglisi. E potrà allora progettare un'eccellente terapia se avrà previsto i futuri sviluppi a partire dai mali presenti." 

Platone che parla delle indicazioni di Ippocrate

 Prognostico, cap. I in Antica Medicina, M. Veggetti (a cura di), Milano, 1998. 


 

Mi sono laureata

E-mail Stampa PDF

Quanto tempo è passato dall’ultima volta in cui ho scritto. In effetti ho avuto un po’ da fare: il 19 marzo scorso mi sono laureata!

Quando la segreteria didattica comunicò la data d’inizio della sessione di laurea primaverile ho pensato fosse una specie di segno: il 19 marzo è la festa del papà e avendo perso mio padre in giovane età ho pensato, ovunque egli fosse, a quanto potesse esser felice e orgoglioso d’avere uno dei suoi figli laureato in Filosofia.

Sono stati tre anni bellissimi. La Filosofia è calmante oltre che tremendamente interessante. E’ come se qualcuno mi avesse offerto una sedia dicendomi: “vieni, siediti qui, vedrai che starai bene”. Credo proprio si tratti della famosa temperanza esposta nel dialogo giovanile Carmide di Platone. E io mi sono seduta sulla sedia filosofica e ho ascoltato, tanto; e studiato tanto; ma l’impegno e i grandi sforzi di attenzione indirizzati alla comprensione sono stati ampiamente ripagati dalla costante sensazione di meraviglia negli occhi, nelle orecchie, nel cuore.

E’ chiaro che la filosofia e i filosofi del passato sono patrimonio del mondo.

Di recente viene riscoperta anche la professione del Filosofo: avete sentito parlare di Consulenza Filosofica? C’è tutto un mondo di speranza ancora da sondare mediante le competenze dei filosofi, sempreché una guerra mondiale (che i popoli non vogliono, sono i potenti a volerla, naturalmente) non intervenga a fermare le vite di tutti noi. Anzi, forse è proprio questo il momento in cui la filosofia può mettere le sue competenze a disposizione di uomini e situazioni; potrebbe andare in aiuto agli attuali difficili dialoghi tra Nazioni, portare un contributo alla mediazione evidenziando le necessità di ascolto di tutte le parti in gioco, percorrendo una via che non sia di solo conflitto.

La Filosofia è in grado! A volte è solo questione di ascolto dei punto di vista.


Leggi tutto...
 

Cicatrici

E-mail Stampa PDF

È accaduto così quel giorno. Sono i cosiddetti ricordi indelebili. Entrano direttamente nella memoria a lungo termine più importante, quella storica. Ero preparato, avevo pensato a quel momento da tanto. Sapevo che sarebbe arrivato. Prima mai. Di quel pericolare periodo intendo. Perché per arrivare a quel punto di non ritorno ti devi macchiare di infamia. E questo per il mio carattere, per il mio "essere" non è contemplato. Per primo ho messo sul tavolo le manette, quasi contemporaneamente le chiavi. Chi era davanti a me non parlava. Mi ha accolto nel suo ufficio con uno sguardo che dice tutto. Quei silenzi che parlano. Anche l'atmosfera parlava. Si respirava. Una bolla emotiva. Solo chi ha una sensibilità particolare mi può capire. Gli altri non mi interessano. Non mi sedetti. Restai appositamente in piedi. Il secondo fu il tesserino. Ci mise un po' ad uscire dalla custodia, come in un romanzo quando le istituzioni, per mezzo dei suoi esecutori, portano via i bimbi ai genitori e loro si attaccano disperatamente alla porta. Un vano tentativo che però è anche un bellissimo gesto d'amore. Poi è toccato al distintivo. L'occhio si è concentrato subito sul simbolo principe, la stella che rappresenta lo Stato. Già lo Stato. Quello per cui ho dedicato quasi una vita intera. Ma il passato non conta. C'era il "qui e ora". Per ultimo l'arma. La sicura inserita. L'estrazione del caricatore. Poi come da manuale: "arma in sicura e priva di caricatore (doppio scarrellamento con arma puntata verso un punto sicuro) arma scarica". Il suono metallico echeggiava ancora quando misi l'arma sulla scrivania. Poi le firme e il saluto. Non si mosse chi era dall'altra parte. Mi vennero in mente le parole di una bellissima canzone

<<Spesso gli sbirri e i carabinieri Al proprio dovere vengono meno.

Ma non quando sono in alta uniforme.

E l'accompagnarono al primo treno.>>

Poi uscii. Non parlai con nessuno. Solo un abbraccio con un paio di colleghi, un attimo eterno. (...)

Leggi tutto...
 

La Mafia fa schifo

E-mail Stampa PDF

Davide, 16 anni. È lui il primo, anonimo autore del libro di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso La mafia fa schifo – Lettere di ragazzi da un Paese che non si rassegna (Strade Blu, Mondadori, 144 pagine, 17 euro).
Davide, uno delle migliaia di ragazzi e ragazze che hanno dialogato e seguito in questi anni Gratteri, tra i magistrati più esposti nella lotta alla ‘ndrangheta e Nicaso, tra i maggiori esperti di criminalità, nella prima pagina racchiude meglio di ogni recensione l'anima di questo libro.

Davide, infatti, scrive, che «i mafiosi sfuggono a ogni cliché. Coppola e lupara sono state sostituite da giacca e cravatta. C'è chi spara ma c'è anche chi si muove senza dare nell'occhio. C'è chi spara ma c'è anche chi si muove senza dare nell'occhio. Alcuni hanno la faccia innocua da brava persona, altri il ghigno beffardo di chi ha potere e denaro. Come possiamo riconoscerli? Non è facile, molte volte sono insospettabili».

Leggi tutto...
 


Pagina 49 di 257