Dario è un ragazzo di 16 anni, occhi e capelli scurissimi, sempre più alto e con un fisico atletico.
Studia al Liceo Scientifico Giovanni Vailati di Genzano, dove abita con i genitori, papà Alberto metalmeccanico e pompiere, mamma Lucinda che lavora in un ristorante tipico a Nemi e sua sorella Vanessa, a cui è molto affezionato.
Sin da quando era bambino ha una grande passione: la danza.
Allora Dario, ho l’onore di avere la tua prima intervista pubblica! Grazie per aver accettato.
Prego, non c’è di che.
Parliamo subito degli inizi: come e quando è nata questa tua passione per la danza?
E’ nata osservando le esibizioni di danze popolari del gruppo Folk “U Rembombu” di Nemi, il paese d’origine di mio padre. Avevo circa sei anni e un giorno andai a vedere le prove di danza delle mie cugine. Ero molto attratto dai movimenti e così mi sono iscritto anch’io. Una mia cugina però frequentava anche la scuola di danza classica, un giorno aveva il corso, l’ho seguita, e sono rimasto in sala ad osservare: anche quella danza mi piaceva! Ci sono andato più volte in seguito, e portando con me le scarpette di danza del ballo popolare, speravo che un giorno mi avrebbero notato e mi avrebbero fatto ballare. Questo è un episodio del giugno del 2008: a settembre dello stesso anno mi iscrissi alla scuola di danza classica.
Chi è il tuo idolo nella danza?
Ma chi sarà?! Il mitico Roberto Bolle …