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di Valeria Ballarati

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Perì hermeneias

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Come promesso oggi prenderò il coraggio a due mani ed esporrò un pensiero che, prima di tutto mi auguro non sia sbagliato e, secondariamente, spero possa essere di un qualche tipo di interesse.

Quando studiavo per l’esame ho speso due giorni nel tentativo di comprenderne meglio il senso. Mi ha dato molto da pensare.

Si tratta dell'antico e importante Trattato sulle parti del discorso e il rapporto del linguaggio col mondo, il Perì hermeneias di Aristotile, più noto come De interpretatione, parte dell'opera che vedete a fianco. Il passo è questo:

“Diciamo pertanto che ciò che si dà nella voce è costituito di simboli delle affezioni che si danno nell’anima, e le notazioni scritte sono simboli di ciò che si dà nella voce. E come le lettere scritte non sono le medesime per tutti, così neppure le voci pronunciate sono le medesime per tutti; ciò, tuttavia, di cui queste sono in primo luogo segni, sono per tutti le medesime affezioni dell’anima, e ciò di cui queste sono immagini, sono cose che sono già esse stesse le medesime.”

Che vor dì? Fàmola facile:

c’è qualcosa nel parlato degli individui che è contrassegno di ciò che succede nell’anima, e che ugualmente le lettere scritte esprimono al pari della voce. Ma le lettere scritte non sono uguali per tutti (tanti alfabeti diversi) e neanche le voci sono uguali per tutti (tante pronunce, tante lingue); solo ciò di cui sono indice sono le stesse per tutti, e ciò di cui sono immagine sono le stesse cose per tutti. Capito?

Ci vien detto che le affezioni dell’anima sono le stesse per tutti, universali. E le cose che sono nell’anima sono anche immagini di qualcosa di universale. Mentre le voci e le lettere no, cambiano. Aristotile sta dicendo che c’è un momento variabile nel linguaggio ma c’è un momento universale nell’anima: sono due dimensioni. E allora la domanda è:  

Che cosa si dà nella voce?

Cosa sono queste affezioni dell’anima uguali per tutti?


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Buffi e goffi pensieri

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Ho sempre pensato di avere una mente ordinaria.

Niente più di quel che sarebbe servito alla comprensione del quotidiano per poter vivere di conseguenza. Pensavo altresì di non essere ambiziosa, e di non avere particolare lungimiranza. In sostanza un temperamento di tipo Larch nei Fiori di Bach, spesso anche molto Centaury.

Ma poi un giorno, in gelateria a Lavinio mare, la mia cara amica Donatella mi ha fatto credere che avrei potuto frequentare l’università, qualcosa che avrei davvero voluto fare, e quando mi sono iscritta ho scoperto che questa mente ordinaria era in effetti capace, in grado di immagazzinare notizie e concetti – certo, con un po’ di applicazione. Anzi, questa mente ordinaria era addirittura curiosa (e felice!) degli argomenti con cui man mano veniva in contatto ...

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io non ho paura

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Vivo in campagna. Pratico meditazione e yoga. Coltivo la Via dello Zen.

Il governo pensa di farmi paura. E di rendermi schiavo. Ma non ha capito che più mi perseguita, più rafforza le mie convinzioni e mi rende libero.


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L'eredità di Nilde Iotti

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Nilde Iotti, donna della Resistenza, deputata comunista per tredici ...L'atrio dell'Aula magna del

Rettorato Università La Sapienza

ospita fino al 15 luglio 2022 

la mostra multimediale 

L'eredità di Nilde Iotti,

dedicata alla prima Presidente della Camera. 


L'esposizione, ideata e realizzata dalla Fondazione Gramsci e dalla Fondazione Nilde Iotti, in collaborazione con l’associazione Enrico Berlinguer, intende far conoscere alle giovani generazioni la biografia e l’attività di una protagonista della storia italiana del Novecento.


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La strategia psicologica del totalitarismo, la sua ossessione del controllo delle masse e il transumanesimo.

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COVID-19 y el totalitarismo venezolano - EsLibertad“Prendo spunto da una recente intervista del Prof Mattias Desmet, psicologo, apparsa sui social media durante la quale ha analizzato il processo di formazione delle masse per proporre una riflessione che giudico importante e attuale.

Oggigiorno la nostra vita quotidiana è frenetica per la quantità crescente di scadenze lavorative e burocratiche da ottemperare. Una vera e propria catena di montaggio in termini di assorbimento e dispendio di energie.

Questa condizione, ormai, ci costringe ad analisi spesso superficiale e sbrigativa su molti temi e allora si tende ad affidarsi ai “main stream media” (MSM). Spesso i MSM però ci propongono analisi parziali, che tendono a imporci un punto di vista parziale che ci preclude la possibilità di sviluppare un punto di vista più ampio. Quasi sempre, infatti, i fenomeni sociali sono interconnessi e coinvolgono diversi piani, generando progressivamente l’effetto e l’impatto complessivo sulle nostre vite.

I piani sono spesso molteplici e possono sembrare distaccati se l’analisi e sbrigativa, quali: il piano scientifico, quello medico-sanitario, sociale, psicologico ed antropologico che invece spesso si intersecano e molto frequentemente sono interdipendenti.

Quindi, quando si parla troppo e solo di virus e/o di pandemia in realtà spesso si tratta di un banale stratagemma per distogliere le coscienze dai veri obiettivi che si stanno perseguendo. Un po' come si fa con il sonaglio dei bambini.

I totalitarismi moderni, infatti, hanno ormai dismesso l’uniforme e le parate militari, si sono evoluti adeguandosi ai tempi.


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